Come stimolarla a diciotto mesi

Salve dottoressa,

mia figlia ha 18 mesi e mezzo e pronuncia solo poche parole: mamma, papà, pappa, titì (sta per pipì), cacca e pa’ (sta per palla, pane e papera).

Il mio pediatra dice che anche a livello di tipo di suoni che emette è monotona. Dice che alla sua età dovrebbe essere più attratta dagli adulti ed imitare maggiormente il nostro comportamento. Ad esempio, sespolvero i mobili di casa dovrebbe imitarmi prendendo lo strofinaccio per provare anche lei o cercare di afferrare la scopa per spazzare i pavimenti…

Mi ha suggerito di toglierle subito il ciuccio duranteil giorno, per evitare che sia un "tappo" verso l’esterno, di leggerle dei libri, parlarle ad alta voce e di fare dei gioci "casalinghi" (ad esempio: con delle pentoline giocare a cucinare per spingerla a prendere parte alle mie attività quotidiane ed impare anche il nome degli oggetti).

La lettura e il parlarle sono cose che già faccio e la bimba sembra capire tutto quello che le dico, ma sinceramente non avevo mai pensato che alla sua età dovesse essere così attiva nell’imitare i gesti degli adulti.

Potrebbe darmi dei consigli utili, oltre a quelli del mio pediatra, e spiegarmi cosa devo aspettarmi a livello verbale e comportamentale da un bimba di 18 mesi? Quando devo (già da ora?) iniziare a preoccuparmi?
Grazie
Monica

Di solito la prima metà del secondo anno di vita è caratterizzata da una forte concentrazione del bambino nelle attività motorie dal momento che sta ora iniziando a camminare un po più speditamente anche se a gambe larghe e anche almeno a scendere le scale con un aiuto se non proprio a salirle. Pertanto a questa età i bambini di solito tendono a concentrarsi sulle esperienze e le acquisizioni prevalentemente motorie più che verbali, affinandole sempre più con, a volte, una monotona ed ossessiva ripetuzione di una stessa esperienza o di uno stesso gioco.

Solo quando si sentono sufficientemente sicuri di quello che hanno imparatoa fare dal punto di vista motorio sono in grado di concentrarsi sull’arricchimento del loro linguaggio che, da quel momento in poi, andrà veloce come un treno, con acquisizioni settimanali di nuove parole se non addirittura quotidiane.
È vero che a 18 mesi di solito i bambini dicono attorno alle 10 parole ela tua bimba sembrerebbe dirne soltanto sei, da come mi riporti nella lettera, ma io non sarei così fiscale preoccupandomi sin d’ora di un ipotetico ritardo: le variabilità individuali giocono un ruolo importante nei tempi di acquisizione di nuovi comportamenti incluso il linguaggio.

Si tratta di tempi moltoindividuali, in parte governati da fattori genetici ( a che età voi genitori avete iniziato a pronunciare le prime parole e a che età eravate in grado di pronunciarne una diecina?), in parte dalla presenza o meno di adeguatistimoli ambientali (i secondogeniti parlano prima, i bambini che frequentano l’asilo tendono a parlare prima dei bambini che stanno sempre a casa), in parte da fattori intercorrenti come frequenti malattie negli ultimi mesi o soltanto una malattia ma piuttosto importante, che possono ritardare un corretto procedere dello sviluppo psicomotorio del bambino.

Quello che conta soprattutto èche il bambino, pur non pronunciando ancora le parole desiderate o che ci si aspetta che sappia e che padroneggi, almeno che ne capisca il significato, cioè che sappia indicare col dito o con il braccio quanto gli viene chiesto: cioè che sappia indicare, per esempio, gli occhi, la bocca, la pancia, un suo giochino, magari chiamato per nome se si tratta di un peluche o di una bambola ecosì via fino ad una diecina di particolari e anche che sappia indicare tutto quanto gli è necessario per comunicare i suoi desideri anche senza parlare sempre in un ventaglio di una diecina o poco più di cose diverse.

Se così è, non importa se non riesce ancora a pronunciarne i nomi correttamente ose si ostina ad indicare e basta, perché quello che conta è che la piccola abbia capito il significato di ognuna di queste cose e soprattutto che abbiacapacità  e desiderio di comunicare con chi le sta accanto, anche a modo suo.

Per quanto riguarda imitare i lavori domestici, poi, mi sembra unpo prestino, anche se vi sono bambine ben dotate che possono porvi attenzione. Tra l’altro è anche possibile che non siano occupazioni per lei interessanti (e come darle torto!) e che invece, per esempio, la sua attenzione potrebbe essere maggiormente stimolata da altre attività o altri giochi come lapalla, il triciclo, i giochi con l’acqua, il ballo o così via… Si tratta diindividuare un suo motivo di interesse senza cedere alla tentazione diomologarla e di farle fare tutto quello che fanno altri bambini e di lavorare sulle cose che maggiormente colpiscono la sua fantasia, inclusa la musica e le canzoni, specie quelle allegre e ritmate che favoriscono lo scioglimento delle inibizioni e del linguaggio.

Bisogna poi non essere troppo protettivi con la piccola, non inibirla con molti " no, non si fa, lascia stare che è pericoloso e così via…", non essere apprensivi e, se possibile, farla stare concoetanei e con bambini anche un po più grandicelli di lei.

Il ciuccio,come dice il tuo pediatra, è una pessima abitudine a questa età ed è un vero e proprio tappo che la bimba si porta ovunque anche quando gioca e potrebbe interagire con parole e gridolini; pertanto esso va assolutamente abolito. Naturalmente è importante accertarsi che la bimba senta bene da entrambe le orecchie, ma sicuramente il tuo pediatra la avrà sottoposta a tempo debito al classico screening dell’udito o ad una visita otorino qualora avesse sofferto di ripetute otiti catarrali in passato.

Se, poi, tutte le altre acquisizioni riguardanti lo sviluppo psicomotorio caratteristico di questa età sononella bimba ben rappresentate (è in grado di impilare alcuni oggetti come i cubi fino a 4 uno sull’altreo, è in grado di scarabocchiare e di tracciare una linea più o meno retta sotto imitazione del gesto di un adulto, è in grado di sfogliare alcune pagine anche se in modo goffo, tenta di spogliarsi o di togliersi le scarpe o di abbassarsi i pantaloncini, tiene in mano il cucchiaio e inizia a mangiare da sola o almeno ci prova e così via…) io non mipreoccuperei affatto e non cederei alla tentazione di ragionare solo per schemi e tabelle di sviluppo pre costituite ma cercherei di valutare sempre il comportamento della bimba nel suo complesso, senza fare paragoni con nessuno.

Un caro saluto, Daniela

 
 

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