Celiachia florida?

Gentile dottoressa,

ho letto su una sua mail di risposta a una mamma dove parlava di celiachia, lei diceva che esisteva una celiachia florida.

In effetti uno dei miei bimbi, a seguito esami del sangue, è risultato possibile celiaco, adesso stiamo approfondendo le analisi, comunque, è sicuramente un bimbo non magro né patito, a vederlo sembra lo "specchio della salute"; al contrario ha un sacco di problemi respiratori (broncospasmi) e adesso stiamo facendo analisi per celiachia.

Di solito si associa la celiachia a bimbi magri e sofferenti, per questo mi aveva colpito la sua frase "celiachia florida" e volevo saperne qualcosa in più visto che i medici che lo hanno visitato non mi hanno detto nulla di questa possibilità. 

È sicuramente un bimbo che mangia molto e di tutto, è comunque molto nervoso o meglio, non riesce a giocare con un gioco per più di due minuti, è sempre alla ricerca di novità, come se fosse sempre freneticamente alla ricerca di qualcosa e neanche lui sapesse bene cosa. Questo potrebbe essere un aspetto valido nei bimbi celiaci?

Grazie per la sua risposta

Cordiali saluti

Silvia

 


I sintomi più eclatanti che indirizzano verso il sospetto di celiachia sono, evidentemente, quelli gastrointestinali come diarrea dopo l’introduzione del glutine, dolori addominali, addome gonfio, arresto della crescita fino al dimagramento e alla distrofia, anemia da carenza di ferro, alterazione della concentrazione degli elettroliti nel siero e tutto un corredo di sintomi e di alterazioni biochimiche caratteristico delle forme di malassorbimento intestinale.

Ma questo quando la celiachia è in forma grave e a esordio precoce e quando il danno alla mucosa intestinale procurato dalla proteina (la gliadina) che procura l’intolleranza è già molto avanzato tanto da rendere la mucosa intestinale incapace di assimilare gli alimenti.

Nelle forme di celiachia ad esordio più tardivo e meno gravi, la mucosa intestinale può non essere alterata in modo tale da pregiudicare così gravemente l’assimilazione dei cibi e l’arresto di crescita, la diarrea e il dimagrimento non si verificano, o almeno non in modo evidente, mentre possono essere presenti altri sintomi extra intestinali, tra i quali il nervosismo e la scarsa capacità di concentrazione non sono i più evidenti o quantomeno i più caratteristici.

Nel dubbio, è comunque opportuno eseguire alcune analisi specifiche come la ricerca degli anticorpi antigliadina, antiendomisio e anti transglutaminasi, oltre a un dosaggio della sideremia e ad altre ricerche di tipo genetico, se è il caso.

Qualsiasi positività di una o tutte queste analisi specifiche deve suggerire una biopsia della mucosa intestinale anche in assenza di sintomi specifici gastroenterici, senza la quale, la diagnosi di certezza di celiachia, che tra l’altro, marchierebbe a vita il soggetto destinandolo per sempre ad una dieta priva di glutine, non si può fare.

Irritabilità e scarsa capacità di concentrazione possono dipendere anche da intolleranze alimentari o allergie e anche su questo fronte si dovrebbe indagare. Se anche da questo punto di vista tutto dovesse risultare negativo, non resterebbe che un colloquio con uno psicologo per capire i motivi che inducono il bambino a comportarsi così, eventuali motivi di ansia, di scarsa autostima, di scarsa abitudine a momenti di concentrazione ai quali i bambini vanno indirizzati giocando assieme a loro o partecipando ad alcune delle loro attività preferite per indirizzarli e guidarli verso la soluzione finale del problema senza abbandonare prima del tempo.

Il cervello è come un muscolo che, per funzionare a dovere, deve essere costantemente allenato e anche l’allenamento si basa su un metodo e non deve essere lasciato al caso e alla buona volontà spontanea del bambino stesso confidando sulla sua innata curiosità.

Un caro saluto,

Daniela

  

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