Bisogno di mordere

Buongiorno, la mia bimba di 22 mesi ha questa necessità istintiva direi di usare la bocca mordendo tutto quello che le capita a tiro (noi genitori compresi) quando è molto stanca oppure nervosa. a dire il vero spesso anche la sua modalità di gioco, pur ridendo e scherzando ed essendo molto affettuosa, la esprime con i morsi.. le spieghiamo ovviamente che fa male e che non è un modo di giocare. ha questo enorme bisogno di contatto fisico, nonostante sia coccolata e nonostante io l’abbia allattata fino ai 19 mesi. all’inizio pensavo avesse smania in bocca per via dei denti, ma i mesi passano e i dentini ora li ha praticamente tutti quindi questo lo escludo. a ben guardare inoltre anche io stessa sin da piccola ho sempre usato questa maniera “orale” di esprimere la rabbia o l’ansia (anche mordendo penne e matite da adulta..). aggiungo anche che usa il ciuccio e che solitamente è un sistema per farle passare questa “smania”. che cosa ne pensa? grazie dei consigli che potrà darci.




E’ possibile che , per sua natura, simile, probabilmente, a quella materna, e per un allattamento molto prolungato, la bimba abbia sviluppato una “oralità” spiccata, un modo di esprimere pulsioni e stati d’animo marcatamente segnati dal piacere di farlo attraverso suzione, o meglio, ciucciamento, quando si tratta di trarne consolazione e morso quando si tratta di scaricare delle pulsioni aggressive, anche solo per gioco. Fino a circa tre anni, la cosìdetta fase orale persiste ed è attraverso la bocca che i bambini imparano sia a conoscere e misurarsi con oggetti e giocattoli, sia ad esprimere le loro pulsioni, positive o negative che siano e la loro aggressività. L’allattamento prolungato, inoltre, potrebbe aver posticipato di alcuni mesi l’angoscia da separazione vista la necessità tutt’ora persistente della bimba di vicinanza fisica stretta con te e/o con le figure accudenti. Ora si tratta di accompagnarla con pazienza ma con fermezza verso una autonomia psicologica un po più consona alla sua età. Bisogna che si abitui gradualmente al distacco fisico, a contenere meglio le sue emozioni e ad avere più fiducia in sé stessa. Spesso, anzi, quasi sempre, gli atteggiamenti aggressivi dei bambini nascondono ansia e insicurezza, quindi bisogna lavorare sull’autostima della piccola, insistendo molto sia nell’incoraggiare e lodare ogni suo progresso, sia nel parlare che nel camminare o correre o imparare nuovi giochi ma contemporaneamente bisogna esercitare una certa fermezza quando eccede in comportamenti aggressivi come i morsi fino a fare male o i capricci eccessivi quando vuole qualcosa di poco sensato insistentemente mal sopportando la frustrazione o del rifiuto o dell’attesa. E’ il momento dei famosi “no” che fanno crescere: essi vanno dati quando serve una risposta puntuale, ferma, univoca e autorevole ma non violenta. In questo può essere di aiuto l’intervento del papà mentre tu, come mamma, forse, un po chioccia e iperprotettiva, lavorerai, se serve, su te stessa e sulla fatica di modificare pian piano il tuo rapporto con la piccola. Attorno ad un bambino che cresce, tutta la famiglia cresce giorno dopo giorno, modificando gradualmente atteggiamenti, linguaggio e modo di relazionarsi col bambino, perché se è il bambino a dettare i tempi della sua crescita, sono i genitori a dovergli indicare la direzione da seguire affinché il bocciolo si trasformi in un fiore con forma e colore armoniosi. Quando un bimbo, però, mostra difficoltà in questo suo processo maturativo e tende a fissarsi su atteggiamenti tipici di un periodo precedente, meglio dargli un aiutino anche sui tempi. Ma, ripeto, fino al momento dell’acquisizione di un linguaggio sufficientemente ricco per riuscire ad esprimere alcune emozioni e fino al momento in cui il bambino sposta le sue pulsioni verso la fase anale del controllo sfinterico, la tendenza a dare morsi è frequente: anche se è necessario che sia contenuta dall’educazione, non è un atteggiamento preoccupante.

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