A sette mesi non aumenta più di peso

 

Salve, sono una mamma di una bimba di quasi sette mesi, mia figlia fa fatica a prendere peso: sono più di 15 giorni che siamo fermi sui 6.150 gr e 64 cm di lunghezza; abbiamo già iniziato lo svezzamento, mangia il latte solo la sera e il mattino.

A pranzo mangia la minestrina con il passato di verdura e la carne, quando ha voglia mangia anche la frutta; merenda con yogurt e la sera di nuovo minestrina o con il formaggino o carne.

Ho fatto l’esame dell’urina e urinocultura ed è negativo. La bimba sta bene ed è molto attiva dunque non capisco perché faccia fatica a prendere peso.

Alla nascita pesava 2.690 gr, è nata una settimana prima e ho iniziato subito con il latte artificiale non avendone io. È sempre stata bene, vorrei un consiglio su cosa fare.

La ringrazio tanto.

Il peso di nascita della tua bimba era scarso e la settimana di anticipo rispetto al termine di gestazione non lo giustifica. Pertanto penso proprio che sia la sua costituzione e da subito non bisognava sognare per lei una crescita simile a quella che avrebbe avuto un bambino con peso nascita, magari, di 3.500 kg o più.

Questo perché, specie nei primi mesi ma in senso lato nel primo anno di vita, l’incremento ponderale, come ho avuto modo di spiegare più volte, si ha grazie ad una attiva moltiplicazione cellulare: si parla cioè di fase iperplastica per distinguerla da una modalità successiva di incremento ponderale detta ipertrofica che dipende non più tanto dall’aumento del numero delle cellule dell’organismo, ma da un incremento del loro volume.

Pertanto, semplificando al massimo, se un bambino nasce con un patrimonio di cellule, diciamo, di dieci, quando, a tre mesi, lo avrà raddoppiato, ne possiederà 20, mentre nello stesso lasso di tempo, un bambino nato con un patrimonio cellulare, diciamo, di 20, dopo tre mesi se ne ritroverà 40.

Pertanto, se questi due bambini alla nascita avevano una differenza del numero delle loro cellule di sole dieci unità, dopo tre mesi la differenza sarà di ben 20 unità, cioè lo scarto dei loro due pesi sarà raddoppiato.

Eppure sia il primo bambino, quello nato piccolo, che il secondo bambino, quello nato grosso, nello stesso periodo hanno fatto la stessa cosa, cioè hanno raddoppiato entrambe il loro peso come natura vuole. Quindi ti devi mettere l’animo in pace e accettare la naturalissima, anche se modesta, crescita della tua bimba abbandonando, come non mi stancherò mai di dire, bilance e, in un certo senso, anche statimetri.

Ogni bambino nasce con un suo preciso programma di crescita che può essere solo in parte previsto da tabelle e percentili vari, ma che non si lascia assolutamente incasellare in standard o previsioni preconfezionate e uguali per tutti. Questo, i pediatri di famiglia dovrebbero spiegarlo molto chiaramente da subito per non creare inutili dubbi e falsi allarmismi.

In più, nei due primi mesi dello svezzamento, il fisico dei bambini si deve adattare a metabolizzare un gran numero di alimenti diversi dal latte che prima non conosceva e un arresto transitorio della crescita si può tranquillamente verificare senza che questo debba dare adito a preoccupazioni.

E infine, concedimi di prendere un megafono potentissimo per dire: DOPO IL PRIMO MESE DI VITA, SALVO CASI ASSOLUTAMENTE ECCEZIONALI, NON SERVE E NON SI DEVE PESARE I BAMBINI OGNI SETTIMANA E NEMMENO OGNI 15 GIORNI, MA AL MASSIMO UNA VOLTA AL MESE, per quanto la norma sia, dopo il primo trimestre, solo una volta ogni due mesi e con una aspettativa di incremento ponderale mensile di meno della metà rispetto al semestre precedente.

È ovvio, quindi, che se un bimbo snello e di costituzione esile, cresceva 600-700 gr al mese nei primi mesi, dopo il primo semestre crescerà non più di 300 gr al mese, ma a volte anche meno e per di più a sbalzi, con possibili periodi di arresto apparente di incremento ponderale.

In questi periodi, che tanto preoccupano le mamme, basta misurare la lunghezza del bimbo: se aumenta regolarmente in modo soddisfacente, per il peso c’è molto poco da preoccuparsi, a meno che disturbi o malesseri particolari o una inappetenza veramente fuori norma non mettano in sospetto di qualche malattia.

Ma se un bimbo è vivace, nel 99,9% dei casi non ha proprio nessun problema. Quindi, per ritornare alla tua domanda, non devi proprio fare nulla ma soltanto controllare che la bimba mangi secondo il suo appetito e la sua sazietà, fidandoti della sua capacità di autoregolarsi.

Un caro saluto, Daniela

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