A 4 anni porta il pannolino di notte

Salve gentilissima Dott.ssa,

ho un bambino che a gennaio compirà 4 anni e ha ancora il panno di notte.

Di giorno l’abbiamo tolto più di un anno fa nel mese di agosto, a circa due anni e mezzo e prima che iniziasse la materna. Qualche incidente c’è stato nel corso dell’anno ma niente di tragico (è nato anche il fratellino) e ora di giorno non ci sono problemi.

La notte però devo mettergli il panno perché lo trovo davvero ancora zuppo e non è mai successo di trovarlo asciutto. Lui beve molto la sera prima di andare a letto e anche durante la notte, mentre di giorno non riesco a farlo bere più di tanto.

Però ora inizia a non voler mettere più il panno (anche perché io per incentivarlo, sbagliando, gli avevo detto che un suo amichetto l’aveva già tolto), ma ancora non mi sembra pronto.

In effetti abbiamo anche provato un paio di notti a toglierlo ma si è bagnato regolarmente e allora gliel’ho rimesso. Inizio però a preoccuparmi perché mi sembra un po’ troppo arrivare a 4 anni e avere ancora il panno, mentre tutti i suoi compagnetti l’hanno tolto. Potrebbero esserci problemi? So che un cugino di mio marito ha tenuto il panno fino ai 10 anni e ho paura di una familiarità. Come posso aiutarlo?

La ringrazio molto.


Evita di farlo bere da tre ore prima di andare a letto in poi, parlagli con calma cercando di responsabilizzarlo e promettendo una giusta ricompensa se non si bagnerà, se non vuoi che tenga il panno toglilo con decisione ma non rimetterlo più, per evitare di fare mille lavatrici prendi della plastica molto sottile e mettila tra due lenzuola di sotto: il bimbo dormirà sul secondo lenzuolo e non si accorgerà di nulla.

Non mettere i pantaloncini del pigiama ma solo la maglietta e un paio di mutandine per evitare di avere troppe cose da lavare in caso di incidente. Volendo, questo telo di plastica leggerissima può anche essere messo a metà del lenzuolo di sopra, appena una striscia di una settantina di centimetri a salvaguardia della coperta tra il lenzuolo di sopra e la coperta.

Non colpevolizzare il bimbo se continua a bagnarsi e cerca piuttosto di capire se, dopo l’arrivo del fratellino, si senta un po’ escluso o messo da parte e avesse bisogno di maggiori attenzioni, magari anche da parte del padre.

In tal caso va gratificato e si deve sentire ascoltato e capito. Non bisogna mai dimenticare di fargli fare la pipì prima di andare a dormire e, se ve la sentite e non vi pesa troppo, dopo tre ore dal suo addormentamento, andrebbe preso in braccio e portato in bagno per svuotare la vescica, anche in dormiveglia.

È una pratica efficace ma molto faticosa. Piano piano il bimbo inconsciamente vi si abitua e dopo le prime tre ore il suo sonno diventa più superficiale, quasi un dormiveglia, appunto, che potrebbe permettergli di rendersi conto da solo se ha bisogno di svuotare la vescica.

Altro da fare, che io sappia, non c’è, se non avere tanta pazienza e cercare di capire se si tratta di una enuresi dovuta esclusivamente a un sonno molto profondo (caratteristica, molto probabilmente, familiare) oppure se si tratta di un messaggio di richiesta di attenzione da parte del bambino che non riesce a comunicare a parole.

Si potrà pensare ad una terapia farmacologica solo verso gli otto anni o poco meno, qualora il problema, nel frattempo, non si fosse risolto.

Un caro saluto,

Daniela

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