Pavor notturno a 8 mesi

Buongiorno Dottoressa sono una mamma preoccupata in quanto mia figlia di 8 mesi manifesta, anche se di rado, un disturbo durante il sonno. Dopo all’incirca  un’oretta dall’addormentamento all’improvviso con gli occhi chiusi inizia a piangere in maniera terribile, va in apnea, diventa rossa in viso, urla e continua a piangere singhiozzando. Presa dal panico la prendo in braccio perché ho paura che soffochi a causa dell’apnea la chiamo ma non risponde continua a piangere, la cosa dura circa 30 secondi per poi riaddormentarsi tranquilla. Ho letto del pavor nocturnus ma la cosa insorge all’età di 2 anni, se non è il pavor allora cosa può essere?

Grazie in anticipo

Benché la maggior parte dei casi di pavor notturno – perché credo proprio che di questo soffra la tua bimba – si manifesti attorno al secondo anno di vita, non è affatto raro assistere a questi episodi anche in età più precoce, dagli otto, dieci mesi di vita in su. Si tratta di un disturbo del sonno transitorio del quale ancora si cerca una spiegazione scientifica definitiva.

Quello che si può dire è che è più facile che compaia in momenti di cambiamenti importanti nella vita, soprattutto esistenziale, di un bambino e il periodo che ruota attorno agli otto mesi lo è a causa del normale processo di separazione psicologica dalla madre, della fine della simbiosi caratteristica dei primi mesi e l’inizio, per il bambino, di una nuova coscienza di sé non più come tutt’uno con la madre ma come essere distinto e separato da lei. Un senso di “vuoto” che al bambino fa paura e che ha bisogno di molti mesi prima di essere colmato del tutto con l’acquisizione, da parte del bambino, della capacità di rappresentarsi la madre anche quando non è fisicamente presente (lo aiuta in questo processo la presenza di un oggetto transizionale, la classica copertina di linus, qualcosa appartenuto alla madre come una sciarpa o una camicia che conservi il suo odore o anche il peluche preferito).

A volte è un semplice cambio di stanza, una ripresa del lavoro della madre o comunque un cambiamento delle abitudini del bambino, la presenza di una nuova figura di accudimento come una baby sitter… A volte, invece, un cambiamento nelle abitudini alimentari, la visione di un cartone animato troppo coinvolgente, visto che a otto mesi i bambini iniziano ad essere ben interessati al mondo circostante.. Bisogna anche chiedere se in famiglia vi è un parente che da piccolo ha sofferto di disturbi del sonno, anche se non per forza pavor notturno ma agitazione, sonnambulismo o frequenti risvegli o quant’altro. Non c’è molto da fare per evitare che gli episodi si ripetano, ma sicuramente essi non devono allarmare.

Il bambino non va svegliato e possibilmente non va preso in braccio ma, al limite, lo si può cullare nel suo lettino e si può cercare di rendergli il sonno meno pesante accendendo una piccola luce accanto al letto o creando un leggero rumore di sottofondo (basterebbe un carillon ma non vicinissimo al lettino). Inoltre si può riflettere sull’alimentazione qualora la cena fosse un po troppo abbondante e a base di alimenti lentamente digeribili come un eccesso di formaggi o di condimenti o se il bambino fosse messo a letto troppo presto rispetto alla fine del pasto. La stanza dove dorme deve essere fresca e ben areata prima di dormire e il bambino stesso non deve essere troppo coperto.

Se, durante il sonno, tendesse ad assumere una posizione scomoda o che rendesse più difficile la respirazione, andrebbe riposizionato supino e composto. Se dovesse soffrire di apnee notturne bisognerebbe capire perché ed eventualmente praticare lavaggi nasali se il nasino fosse ostruito dal muco. Se tendesse a sudare molto durante il sonno bisognerebbe vestirlo in modo leggero, non eccedere con alimenti o bevande troppo dolcificate nelle ore immediatamente precedenti l’addormentamento (il famoso biberon di latte per farlo dormire meglio!) e infine, se in passato avesse sofferto di reflusso o soffrisse tutt’ora di questo inconveniente, bisognerebbe rialzare il materasso e valutare la necessità di somministrare quantomeno un alginato dopo cena.

La profusa sudorazione, se ci fosse, potrebbe dipendere anche dalla necessità di integrare l’organismo con sali minerali o calcio.

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