Bambino di 6 mesi sbatte la testa a destra e sinistra durante il sonno

Buongiorno Dottoressa, sono la mamma di un bimbo di sei mesi e mezzo nato alla 39 settimana con parto traumatico tirato fuori con forcipe e ventosa… Alla nascita pesava 3.900 kili ora a 6 mesi e mezzo pesa 9.400… a 5 mesi e mezzo inserito il pranzo e a 6 mesi inserita anche la cena. Da circa due settimane la notte non lo allatto più: ultima poppata alle 22 e poi alle 7. Non prende più il seno ma ha spesso bisogno la notte della manina e del contatto con il mio viso per rilassarsi e riprendere sonno. Ormai da due mesi circa la notte si sveglia molto spesso e molto spesso la notte scuote la testa violentemente a destra e sinistra, per ore anche. Stanotte non riuscivo a tenermelo vicino perché continuava a muovere la testa così forte che batteva la sua testa contro la mia. Il problema è che muovendo così forte la testa non riesce a dormire… stamane l’ho portata dalla pediatra e lei mi ha detto che bisogna aspettare e vedere come va e che forse potrebbe venirgli su rigurgito ma se gli viene su lui piange fino a che non lo si tira su. Mi preoccupa questo continuo scuotimento della testa con conseguente impossibilità di dormire… mi piacerebbe avere un suo parere. Grazie mille

 

Il comportamento del tuo bimbo, in termini medici, si chiama “iactatio capitis”, cioè sbattere la testa a destra e a sinistra anche con una certa violenza durante il sonno. Questo può avvenire sia nella fase di addormentamento che nelle fasi di sonno piuttosto leggero che seguono l’addormentamento, prima della fase durante la quale il bambino sogna. Per la verità questo comportamento è più facilmente osservabile nei bambini attorno ai nove mesi, potendosi prolungare nel tempo fino ai primi anni di vita, ma nulla vieta che inizi a verificarsi prima. Di solito si tratta di un comportamento che il bambino può avere sperimentato durante la veglia con sensazioni piacevoli o anche autoerotiche, oppure può manifestarsi in bambini che sentono il bisogno di sfogare delle tensioni o della rabbia accumulata durante le ore di veglia. Si tratta di un comportamento inquadrabile tra le cosiddette parasonnìe, cioè un disturbo del sonno e può nascere in un periodo durante il quale il bambino sperimenta situazioni nuove come lo svezzamento, la sospensione dell’abitudine della poppata notturna, una modificazione del rapporto madre-bambino al momento dei pasti non più al biberon, oppure la ripresa del lavoro della mamma o qualsiasi altra situazione che obbliga il bambino ad un adattamento a nuove situazioni o abitudini. Più raramente può essere imputato a cattiva digestione dei nuovi alimenti o a reflusso: si tratta prevalentemente di tensioni psicologiche legate anche soltanto alla crescita psicologica del bambino come, per esempio, la nuova consapevolezza che attorno al sesto settimo mese si fa strada in lui di essere individuo separato e altro dalla madre e non più in stretta simbiosi con essa. Una corretta ecologia del sonno dovrebbe prevedere l’abitudine da dare al bambino di addormentarsi nel suo letto e non più dormire assieme ai genitori con uno svezzamento graduale dalla presenza della madre a stretto contatto A 6 mesi le abitudini si imparano piuttosto presto e il lattante si convince con relativa facilità. Tentare questa educazione mesi più tardi potrebbe essere più complicato senza, per altro, che il fatto di dormire assieme ai genitori lo preservi da questi disturbi del sonno

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