Esoforia

 

Buongiorno dottore,

sono la mamma di una bimba di 30 mesi a cui è stata diagnosticata una lievissima esotropia alternante prevalente sinistra, con mobilità oculare nella norma e convergenza buona; prescrizione di lenti correttive +2,5.

Ed eccomi alle domande:
-la bambina tiene gli occhiali ma nel momento in cui guarda la tv, osserva disegni o altro (quindi quando si applica da vicino a qualcosa) non sopporta gli occhiali e se insisto a farglieli mettere si alza e nervosamente lascia quello che stava facendo per fare altro. È normale? Prima non lo faceva!
-anche se osserva qualcosa la avvicina agli occhiali e poi li toglie per osservarla.

Ho provato a sentire altri pareri medici ma non sanno nemmeno loro cosa dire.
Sono preoccupata in quanto penso che la bimba sopporti gli occhiali per fare alcune cose e per altre invece "nervosamente" no.
E se le lenti non vanno bene, mia figlia rischia la vista?

Mi scusi per il modo forse confuso di esprimermi, ma sono molto agitata.
Attendo fiduciosa il suo aiuto e la ringrazio.

Marina83

 

 

Gentile Marina,

comprendo perfettamente la sua agitazione ma per prima cosa mi sento di tranquillizzarla.

Innanzitutto a due anni e mezzo non è facile far utilizzare gli occhiali in maniera costante ad un bambino, anche se il genitore deve sempre cercare di farlo indossare e magari "distrarre" il bambino in modo da facilitarne l’utilizzo.
In secondo luogo, in quest’età siamo perfettamente in tempo per attuare con successo una terapia riabilitativa.

In questi casi la prima cosa da fare è verificare che la prescrizione sia corretta. Quando ci troviamo in presenza di una ipermetropia, soprattutto se associata a uno strabismo, va prescritto il difetto visivo totale valutato in cicloplegia (cioè dopo aver instillato più volte un collirio che "blocca" il meccanismo dell’accomodazione e dopo aver aspettato almeno 20 minuti l’effetto completo). L’accuratezza della correzione influisce enormemente sull’angolo di strabismo. Inoltre, in alcuni casi, quando la deviazione aumenta nel momento in cui il bambino guarda qualcosa per vicino, è necessario ricorrere a delle particolari lenti "bifocali".

In seguito va impostato un trattamento riabilitativo occlusivo. Quando siamo in presenza di uno strabismo è fondamentale andare a trattare l’ambliopia correlata. Infatti il soggetto affetto da strabismo utilizza un occhio per volta e solitamente sviluppa maggiormente la visione di un occhio a discapito di quello controlaterale. In parole più semplici, l’occhio che più spesso è deviato sarà definito "pigro" e andrà riabilitato grazie all’utilizzo di un tampone occlusivo ("benda"). L’utilizzo di tale tampone, sia chiaro, servirà a sviluppare al meglio la visione in entrambi gli occhi, ma non serve a riportare in asse gli occhi.

Detto ciò, mi sembra un atteggiamento strano quello di voler togliere gli occhiali proprio durante l’applicazione visiva per vicino e soprattutto il fatto di dover avvicinare così tanto gli oggetti per guardarli. Quando un bambino ha queste grosse difficoltà nella visione, tende ad accettare ben volentieri l’occhiale.

Le consiglio vivamente di rivolgersi presso un centro specializzato in oftalmologia pediatrica e strabismo, al fine di ottenere una gestione il più corretta possibile del caso.
 
Rimanendo a sua completa disposizione, le invio i miei più cordiali saluti.
 
Giancarlo Falcicchio

 

 

 

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