Vomitare il muco: perché succede?

 

Buongiorno Dott.ssa, mi chiamo Manuela e sono mamma di Laura di 13 mesi. Le scrivo perché ho bisogno di capire quello che è successo ieri alla mia bimba.

È da un mese che tribolo perché la mia bimba dopo aver avuto la febbre sta combattendo con tosse catarro e muco a volte verde a volte trasparente che le cola dal naso. La sera dorme qualche ora poi si sveglia perché non riesce a respirare e allora provvedo con physiomer e ad aspirarle il nasino. Non so più come uscirne. La pediatra un mese fa ci disse che la bimba aveva preso un virus e che non presentava catarro nei polmoni. Per concludere ieri mattina dopo circa tre ore dalla colazione la mia bimba vomita. La prima volta solo latte le altre tre volte latte e tantissimo catarro facendo tanta fatica a buttarlo fuori. Poi però mentre la cambiavo per pulirla le ho toccato i piedini e li aveva freddissimi. Ora le chiedo ma è possibile che abbia avuto una congestione e poi quindi il vomito abbia portato anche ad espellere il muco? Devo preoccuparmi? Stanotte la bimba ha dormito tutta la notte ha ancora tosse e muco devo continuare con la pulizia del naso o c’è qualcosa che posso darle per alleviare e farla guarire? Non so più che fare.

Grazie mille

Cosa significa vomitare catarro?

La tua bimba nei giorni scorsi, ha accumulato catarro nello stomaco proprio perché lo ha prodotto dalle alte vie respiratorie e non dai polmoni e dall’alto è colato fino allo stomaco. Il muco, specialmente quando è denso, tende ad accumularsi nello stomaco perché aderisce alle sue pareti e anche quando il piloro, – che è quella valvola che si apre periodicamente dopo un po dal pasto per svuotare lo stomaco del suo contenuto e farlo transitare nel duodeno – è aperto.

Catarro nello stomaco, come accade?

Pertanto il catarro tende ad accumularsi giorno dopo giorno e ad un certo momento diventa talmente abbondante e gelatinoso che impedisce al contenuto gastrico di svuotarsi. A questo punto, lo stomaco si comporta come in caso di occlusione e il soggetto, finalmente, non potendo più svuotare adeguatamente lo stomaco, vomita e si libera sentendosi, poi, meglio. Di solito, infatti, uno o due abbondanti vomiti di materiale alimentare misto a catarro sanciscono la fine della malattia e finalmente il soggetto si sente liberato e dorme tranquillo.

Vomito giallo e febbre

Pertanto, ben venga il vomito in questi casi e non bisogna considerarlo un sintomo allarmante. Per quanto riguarda i piedi freddi: dopo alcuni giorni di febbre, specie se sono stati somministrati antipiretici ripetutamente e se la febbre è stata causata da un virus, il bambino può presentare alcuni altri giorni di temperatura particolarmente bassa o comunque diversa dal solito e anche una pressione sanguigna più bassa del solito, pertanto le estremità appaiono fredde e a volte anche pallide, cianotiche e sudaticce.

I virus possono causare una transitoria sregolazione del centro che a livello cerebrale è responsabile del mantenimento di una giusta temperatura corporea e questo comporta che a volte, anche dopo che l’infezione è stata risolta, il bambino continui ad presentare una febbriciattola strana per alcuni giorni o settimane o, al contrario, una temperatura particolarmente bassa.

I rimedi da adottare per il catarro in gola

Però questa seconda evenienza si ha più facilmente quando vengono somministrati antipiretici, come la tachipirina per esempio, o in dosi troppo ravvicinate tra loro o proprio nel momento in cui la febbre, ancora alta, da sola sarebbe stata destinata a diminuire, sommando così i due effetti del farmaco e della diminuzione spontanea della febbre. Infatti, ho avuto più volte modo di ripetere che, specie quando la natura virale dell’infezione febbrile è stata accertata, bisogna andarci molto piano con gli antipiretici e somministrarli con buon senso e con cautela soltanto quando la febbre disturba molto il bambino che si presenta lamentoso, sofferente o con sintomi come forte mal di testa, ecc.

Quando un bambino sopporta bene la febbre alta, essa andrebbe lasciata agire perché crea delle condizioni molto sfavorevoli ai virus che, superati i 38°C cominciano ad avere la vita difficile e superati i 39°C cominciano a morire.

Un caro saluto, Daniela

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