Uropatia ostruttiva con idroureteronefrosi bilaterale

Salve dottoressa,

le scrivo perché vorrei sottoporle un quesito . Dalla strutturale è emerso un problema nefrologico e urinario al mio bimbo.

Le spiego: facendo la strutturale hanno visto che il mio bimbo è affetto da uropatia ostruttiva con idroureteronefrosi bilaterale, praticamente ha i due reni ingrossati perché non riesce a scaricare bene la pipì e probabilmente ha un’ostruzione oppure qualche valvola otturata.

È un maschietto ed io sono alla 26esima settimana – primo figlio. Volevo chiederle qualche consiglio in merito, insomma capirci di più, dal momento che sono molto, ma molto preoccupata sia per il presente che per il futuro del mio cucciolo.

La ringrazio perché ho proprio bisogno di una risposta. Un caro saluto e a presto.

 

 

L’idroureteronefrosi è, come ti è stato spiegato, una dilatazione di uno o entrambi gli ureteri, dei bacinetti renali ed eventualmente dei reni dovuta ad un abnorme ristagno di urina che, prodotta dai reni, non riesce ad arrivare in vescica e si accumula negli ureteri ristagnando e dilatandoli.

L’impossibilità di raggiungere la vescica può dipendere da un ostacolo più o meno alto a livello degli ureteri dovuto o ad una qualche malformazione degli ureteri stessi o ad una compressione con conseguente ostruzione proveniente dall’esterno, come, per esempio, un vaso sanguigno dal decorso anomalo, una massa extrarenale che comprime gli ureteri, una duplicazione degli ureteri stessi, un loro impianto anomalo a livello renale, ecc., oppure ad una malformazione e/o ostruzione del giunto uretero vescicale, che è come una valvola che regola il flusso di urina dagli ureteri ala vescica in modo che sia soltanto unidirezionale verso il basso senza possibilità di refluire in uretere una volta raggiunta la vescica.

Può anche non esserci una vera malformazione in quel punto ma un semplice impianto anomalo dell’uretere o un inginocchiamento, ecc. ecc.

In questo momento non c’è molto da fare se non controllare l’eventuale aumento nel tempo, nelle prossime settimane di gestazione, di questa dilatazione ureterale, l’eventuale coinvolgimento o meno anche del bacinetto renale con relativa dilatazione e in quale grado, cioè controllare le dimensioni progressivamente assunte, non solo dagli ureteri, ma anche dai bacinetti renali, calcolando il loro diametro anteroposteriore, calcolare la morfologia, le dimensioni, nonché la struttura interna del parenchima renale, l’uguaglianza di dimensioni tra i due reni, l’assenza, per quanto è possibile capire con una ecografia in utero, di masse patologiche in addome fetale, la quantità di liquido amniotico prodotto e così via.

In caso di precipitare della situazione, si potrebbe, al limite, anche provocare un parto prima del tempo per potere intervenire direttamente sulla malformazione chirurgicamente, ma si tratta di casi estremi, rari per la verità.

In linea di massima si aspetta la nascita del bimbo, si controllano bene le sue condizioni alla nascita e si sottopone il bimbo ad indagini di tipo ecografico o altro, sia subito dopo la nascita, se necessario, sia a distanza di tempo.

Una ecografia a poche ore o giorni dalla nascita è cosa certa e se essa evidenzierà una dilatazione del bacinetto renale, cioè una pielectasia, in linea di massima, inferiore a 15 millimetri, calcolando il diametro anteroposteriore del bacinetto, mentre la struttura del parenchima renale si mostrerà conservata e le analisi di funzionalità renale saranno nella norma, non si farà null’altro che controllare periodicamente il bimbo nel tempo sia ecograficamente o solo eco graficamente, se si suppone una ostruzione alta degli ureteri e non una ostruzione bassa nei pressi della vescica, mentre se si suppone una ostruzione bassa, oltre alle periodiche ecografie, si dovranno mettere in conto anche periodici esami delle urine ed urinoculture perché le ostruzioni basse possono essere all’origine di infezioni ricorrenti alle vie urinarie.

Quindi, se la dilatazione pieloureterale alla nascita fosse lieve, nessun intervento chirurgico e nessun’alta indagine se non ecografie ed eventualmente esame urine; se, invece, la dilatazione del bacinetto renale fosse superiore a 15 mm di diametro e ad essa si associasse una persistente dilatazione dell’uretere, bisognerebbe fare una cistoureterografia minzionale per valutare le vie escretrici anche dal punto di vista funzionale e non solo morfologico.

Se alla cistoureteroglrafia minzionale si evidenziasse un reflusso vescico ureterale, in base all’entità del reflusso bisognerebbe valutare la funzionalità renale con una scintigrafia statica, oppure dinamica in mancanza di reflusso.

Comunque questi sono considerazioni tecniche: quello che è bene sapere è che molte dilatazioni delle vie escretrici renali, dopo la nascita, gradatamente, regrediscono da sole e spontaneamente senza bisogno di intervenire chirurgicamente o quand’anche non dovessero regredire, non è affatto detto che diano problemi o complicazioni particolari, o comunque, anche se ci fosse, per esempio, un reflusso vescico ureterale con possibilità di infezioni ricorrenti alle vie urinarie, a tutt’oggi si è visto che una buona profilassi antibiotica può tenere a bada molti casi per un periodo anche lungo senza dover ricorrere all’intervento ricostruttivo e che la crescita del bambino, dopo alcuni anni, può far scomparire il problema anche definitivamente.

Ma anche qualora si arrivasse alla determinazione di intervenire chirurgicamente, le tecniche di chirurgia mininvasiva attuali sono molto affinate e interventi di questo tipo portano addirittura a degenze brevissime, di appena tre giorni o pochi di più in certi casi.

Quello che importa è che i reni funzionino bene e la loro struttura non sia danneggiata da una eccessiva compressione dovuta alla dilatazione del bacinetto. Se la funzionalità e la morfologia renali sono conservate, io ti direi di stare tranquilla in linea di massima, qualsiasi accertamento post natale debba essere deciso per il tuo piccolo, sia perché non è detto che debba avere per forza bisogno di interventi chirurgici, sia perché qualsiasi complicazione infettiva può essere tranquillamente e completamente debellata da una semplice terapia antibiotica ben condotta, sia perché,speso, queste malformazioni alle vie urinarie evidenziate in utero, con la crescita, nei primi anni di vita, tendono a scomparire spontaneamente, sia perché l’unica cosa importante è che i reni funzionino bene, sia perché, anche nella malaugurata e remotissima ipotesi che un rene non sia funzionante al 100%, per fortuna ce ne sono due e il secondo compenserebbe il primo e quest’ultima triste evenienza è veramente, ma veramente rara.

Un caro saluto, Daniela

Grazie mille dottoressa Daniela per la pronta ed esauriente risposta.

A questo punto approfitto della sua gentilezza e umanità per aggiungere altri due particolari, forse importanti, non indicati precedentemente:

– la vescica è regolare e sovradistesa
– il liquido amniotico è regolare
– alla 24esima settimana il bimbo pesava circa 750 g ed era lungo circa 27 cm.

Dovrò ripetere l’ecografia strutturale tra qualche giorno, magari le faccio sapere. Ora gentilmente mi può dire se le altre notizie sopra elencate sono dati importanti e significativi per il mio caso? La crescita è buona?

Ancora grazie. Flora

Non sono ginecologa, quindi questi quesiti dovresti porli alla ginecologa del sito, se credi. Comunque, per come ne so io, a 24 settimane un feto dovrebbe pesare dai 500 ai 600 gr ed avere una lunghezza di circa 21,22 cm: mi sembra, quindi, bello grosso per la sua età e soprattutto lungo.

Il fatto che la quantità di liquido amniotico sia normale depone bene per quanto riguarda la funzionalità renale. La vescica sovradistesa voleva dire, ovviamente, che il piccolino non aveva ancora fatto pipì.

Buon proseguimento di gravidanza, allora! Daniela

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