Stitichezza come reazione psicologica?

Ho una bimba di 40 giorni che appena nata si attaccava al seno, ma non succhiava bene per cui per tutto il primo mese ho tirato il latte col tiralatte e gliel’ho dato col biberon. Questo sistema, però, si è rivelato una schiavitú (tra tirare il latte, conservarlo, sterilizzare tutto quanto) oltre che uno spreco di latte. La bimba infatti fa delle poppate dalla quantitá variabile, quindi spesso butto il latte che avanza, soprattutto se l’ho già tirato fuori dal frigo e riscaldato per la seconda volta.
Ho iniziato da una decina di giorni ad attaccarla al seno, almeno di giorno, diminuendo man mano il numero di poppate col biberon. Ma quasi contemporaneamente lei ha iniziato a non fare la cacca per giorni, tant’è che devo stimolarla col microclisma su suggerimento del pediatra.
È possibile che l’abbia “traumatizzata” io dandole il seno? Di sicuro al seno prende di meno e più lentamente e infatti sono disposta ad attaccarla tutte le volte che vuole. Ma questa “stitichezza” può essere una reazione psicologica?
Grazie infinite. 

 

Non penso che la stitichezza, sempre che si tratti di vera stitichezza – sia dovuta al nuovo modo di assumere il latte: forse, succhiando al seno, la bimba ne prende di meno, oppure il fatto di attaccarla più spesso al seno con minori quantità di latte ad ogni poppata ha modificato la sua usuale peristalsi intestinale; sicuramente la bimba si stanca un po di più succhiando al seno piuttosto che con il biberon ma non penso a motivazioni psicologiche alla base della stitichezza. Si può anche pensare che se la piccola non svuota completamente il seno ad ogni poppata, la parte più sostanziosa del latte rimanga nella mammella. Si tratta, prima di tutto, di capire se la crescita ponderale rimane buona. Accertato questo, si inizierà a regolare un po l’orario delle poppate, senza rigore particolare ma cercando di mantenere un intervallo accettabile tra le poppate – due ore, due ore e mezzo, non meno – proprio per permettere al seno di riempirsi di nuovo. A fine poppata il latte rimasto nel seno, se senti che ve ne può essere ancora, potrà essere tirato e conservato in contenitori sterili ben chiusi ma piccoli e, al limite, anche congelato, se necessario: questo permetterebbe di scaldare, a bisogno, solo la quantità che può servire e non tutto quello che è stato tirato così da non doverlo buttare se avanza, il ché sarebbe un vero peccato! Naturalmente, per una corretta suzione al seno, bisogna che la piccola abbia in bocca non solo il capezzolo ma tutta l’areola mammaria o quasi tutta se fosse molto grossa; bisogna che il labbro inferiore non sia rivolto all’interno ma aderisca bene a ventosa sull’areola mammaria più tutte le raccomandazioni che ti avranno senz’altro spiegato. Detto ciò, la cosa più importante è che la bimba cresca bene di peso, qualsiasi sia il suo modo di alimentarsi sul quale è bene che la mamma abbia una buona libertà di azione. Per quanto riguarda la stitichezza: si può parlare di vera stitichezza se le feci emesse sono caprine e molto asciutte e secche: se invece sono di aspetto normale ma solo emesse più di rado si deve parlare di pigrizia intestinale, per la quale non servirebbero microclismi fintanto che l’emissione spontanea si attua ogni terzo giorno.

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