Sangue nelle feci bimba di 5 mesi

Egregia Dottoressa,
Sono mamma di una bambina di attuali 5 mesi
Compiuti (63cm 6930 peso) allattata esclusivamente al seno.
Dal secondo mese di vita la bambina ha presentato feci striate di (poco) sangue e con muco. In aggiunta solo un breve episodio di dermatite su una guancia, regredito immediatamente con una comune crema idratante. Non ha mai avuto altre reazione cutanee nè asma. Mai vomito nè coliche.
L’accrescimento si è dimostrato sempre costante e regolare per questo ben tre pediatri hanno sorvolato sul problema prescrivendo solo fermenti lattici e consigliandomi di eliminare latte e derivati dalla mia dieta  (anche proteine del latte e tutti i prodotti industriali dove sia presente). Nonostante la mia scrupolosa osservanza, il sintomo persiste.
Sentito un quarto parere è stato prescritto occult test (per due volte negativo) coprocultura estesa anche al rotavirus( negativa) calprotectina (negativa – valore 11,2 scala <50) prick by prick al latte anch’esso negativo.
Mi sembra di aver inteso che l’attuale pediatra voglia, nel prosieguo, provare con un test da carico sotto sorveglianza come prova del nove.
Intanto la bambina ha iniziato da una settimana la prima pappa (riso o mais e tapioca – da domani anche semplino e multicereali – brodo patata carota zucchina- mezzo liofilizzato di carni bianche – prugna/pera; esclusi pollo e mela per cross reattività all’uovo …sospetta ma non accertata!) allatto ancora circa 6/7 volte ( la bimba ha sempre fatto poppate brevi ad intervallo di 3 ore circa …nel frattempo sembra sazia)
Non ho problemi (se non organizzativi, a volte) ad eliminare dalla mia dieta latte e derivati ma temo che per la bambina sia una restrizione inutile (e poco pratica!) se non viene accettata con precisione.
Sarei davvero felice di un suo parere e La ringrazio per l’attenzione
Cordialmente

Normalmente la presenza di sangue ben distinguibile dal resto della massa fecale, cioè striature di sangue di un colore rosso più o meno vivo associato o meno a muco ben distinguibili dal resto delle feci di colore, queste ultime, nella norma e di consistenza altrettanto nella norma, senza associazione con coliche, vomito, diarrea, dermatite di entità ed estensione sospetta e non solo fugace ad una guancia, per di più in un lattante che assume solo latte materno, molto difficilmente dovrebbero far pensare ad una intolleranza al latte. Si dovrebbe indagare su una possibile ragade anale sanguinante, oppure una ragade interna del capezzolo materno, oppure anche sangue proveniente, magari, da un piccolo polipo dell’ultima parte del retto. La presenza di sangue derivante da una infiammazione cronica intestinale dovuta ad allergia alle proteine vaccine, solitamente, si manifesta con presenza di sangue occulto, cioè non visibile ad occhio nudo, nelle feci, con feci piuttosto verdastre, lucide, mucose nel loro insieme e non solo con striature di muco, feci poco formate se non addirittura diarroiche, spesso emesse dopo pianti dovuti a coliche gassose. Invece, striature di colore rosso o rossastro, ben distinguibili nella restante massa di feci da latte materno, cioè giallo oro o marrone chiaro, senza muco evidente se non a livello delle striature rossastre, fanno più pensare ad un sangue non digerito proveniente dalla bassa o bassissima porzione del tubo digerente, sangue, quindi, non digerito o perché proveniente, appunto, da una ragade anale, o da un polipo o anche ingerito con il latte materno causa ragade materna ma non digerito (in tal caso sarebbe nerastro e non rosso) perché inglobato o circondato da una certa quantità di muco che lo protegge dall’azione degli enzimi digestivi che modificherebbero il colore dell’emoglobina. Qualche volta, striature di sangue come mi descrivi si ritrovano anche nelle feci di bambini che soffrono di una intensa faringite con dilatazione e rottura di alcuni capillari faringei o situati sulle tonsille oppure in bambini con esofagite da reflusso. Questo sangue proviene dalle alte vie ma non viene digerito dai succhi gastrici e dagli enzimi digestivi proprio perché misto a muco. Si tratta comunque di casi rari. Più ragionevole è pensare alle ipotesi precedenti, qualora non fossero già state valutate e, magari, escluse per altri motivi. Se non vi sono, in famiglia, altri casi di allergia alle proteine vaccine, se la bimba continua ad essere sazia con il latte materno, io non avrei tanta fretta e addirittura aspetterei il sesto mese per svezzarla, però, se hai problemi organizzativi o di lavoro, lo devi fare per forza. In ogni caso, un prock test negativo esclude, si, una allergia alle proteine vaccine ma solo se di tipo IgE mediata, cioè una vera allergia alle proteine vaccine, mentre non esclude una allergia derivante da meccanismi di intolleranza mediati da alcune cellule, i linfociti T. Se la tua bimba avesse quest’ultimo problema, si dovrebbe parlare di intolleranza più che di vera allergia e non ci sarebbero altri test che potrebbero evidenziarla se non le classiche prove da scatenamento dei sintomi dopo almeno tre settimane di totale esclusione delle proteine vaccine, cioè, si reintroducono gradualmente nella alimentazione in ambiente protetto e si valuta la comparsa o meno di sintomi patologici. Ma queste prove si fanno verso l’anno di età, possibilmente non prima. Io non sono molto convinta che la tua bimba abbia una intolleranza vera alle proteine vaccine, ma se così fosse, più a lungo riesci a mantenere l’allattamento al seno, meglio sarà, quindi anche lo svezzamento, se possibile, dovrebbe essere posticipato o comunque, anche se iniziato, le poppate al seno dovrebbero non essere meno di tre o quattro al giorno oltre la pappa. Il valore basso di calprotectina, infine, escluderebbe qualsiasi malattia infiammatoria intestinale anche dovuta ad allergia od intolleranza alle proteine vaccine, soprattutto se quando è stato eseguito il test la bimba si alimentava al seno e tu eri a dieta libera priva di proteine vaccine. Il quadro generale, effettivamente, non è chiaro e anch’io ho dubbi sulla necessità della tua dieta da eliminazione, stando a come mi descrivi il problema. Però, senza conoscere la piccola, senza poter almeno vedere l’aspetto delle sue feci, certo non posso formulare un mio giudizio con sicurezza.

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