Febbre alta che non scende: è influenza?

Cara Dottoressa, mi serve il suo consiglio. Ieri sera il mio bimbo di otto anni che pesa circa 40 chili, ha cominciato a avvertire brividi forti e tanto freddo, in modo rapido e improvviso la temperatura è salita prima a 37, 8 gli abbiamo messo una tachipirina da 500 supposte, ma alle 21 la temperatura era 38,8 alle 22 era 38,3 alle 23 38,7 a mezzanotte era 39,2 e gli abbiamo rimesso un’altra tachipirina ma non è scesa anzi alle 02 era 39,4.

Durante la notte e anche oggi e rimasta tra 39 e 39,5: la tachipirina la fa scendere di qualche linea ma fa poco effetto considerato che la stiamo mettendo ogni 5 ore scarse perché altrimenti la febbre salirebbe troppo. Il pediatra al telefono ci ha detto che è influenza e che è normale che la tachipirina funzioni poco per il primo giorno e mezzo, poi la febbre dovrebbe scendere di più; ci ha detto che possiamo metterla anche ogni 4 ore se serve , ma io temo che forse dare tutta questa tachipirina è un po’ troppo però come possiamo fare?

Questa febbre è proprio alta e il bambino è cosciente però è molto provato e dorme tanto; oggi ha mangiato solo una merendina e bevuto mezza coca cola , Sono tanto preoccupata dottoressa. Lei mi ha già aiutato in passato con i suoi preziosi consigli, mi potrebbe aiutare anche adesso consigliandomi su cosa fare?  

Vorrei sapere se possiamo dare effettivamente la tachipirina 500 supposte anche ogni 4 ore se serve con una certa tranquillità, se c’è qualche medicina più idonea per abbassare la febbre, se come mi ha detto il farmacista si potrebbe dare una pasticchina di cortisone da 1gr a ora di cena cosi aiuterebbe il bimbo e avrebbe anche l’effetto di abbassare ulteriormente la febbre e se effettivamente come dice il pediatra questa influenza che gira dà questa febbre così alta che non reagisce alla tachipirina ma che questa fase dura circa un giorno e mezzo e che poi la situazione rientra e la tachipirina ricomincia a fare effetto.

Mi scusi se le pongo tante domande ma sono molto preoccupata. La prego appena può mi risponda…Io la stimo molto sia per la sua competenza medica ma soprattutto per la comprensione e l’aiuto che offre a noi mamme. In attesa della sua risposta le mando un pensiero affettuoso. Regina.

L’epidemia influenzale è ormai arrivata e si sta esprimendo in pieno, complice anche la stagione inclemente: Questo mi da modo di ribadire, forse per la milionesima volta nel corso della mia attività professionale, che gli antipiretici non sono affatto indispensabili in caso di febbre, che la febbre è una preziosissima difesa che l’organismo sano attiva per combattere qualsiasi infezione, molto ma molto più utile di qualsiasi antipiretico, che la febbre deve essere tenuta a bada con farmaci soltanto in due circostanze, quando il bambino va soggetto a convulsioni febbrili e quando è responsabile di sintomi di particolare malessere come vomito ripetuto, forte mal di testa, ecc.

Questi due sintomi, uniti ad eccessiva sonnolenza, possono essere campanelli di allarme se dipendono dalla malattia di base, cioè infezione meningea o cerebrale, cioè meningite o encefalite ed è compito del medico valutare ed escludere ciò, ma non devono destare nessuna preoccupazione particolare quando dipendono soltanto dalla febbre alta.

Le infezioni virali , com’è l’influenza, poi, sono caratterizzate da una febbre molto spesso capricciosa che aumenta, cioè, e diminuisce quando decide lei, indipendentemente dall’assunzione di antipiretici, quindi accanirsi con gli antipiretici è sbagliato per più di un motivo. Non ultimo in importanza quello di ricordare che si tratta di farmaci e che non sono privi di effetti collaterali anche importanti – possono danneggiare il fegato – farmaci che non curano nulla perché abbassano solo la febbre ma non curano la malattia che l’ha generata.

Quindi, somministrando un antipiretico: 1) non si cura la malattia di base  2) si toglie all’organismo il suo più precoce ed efficace meccanismo di difesa  3) si rischiano effetti collaterali non trascurabili  4) quando non fa effetto subito, risomministrandolo per ansia eccessiva dopo poche ore, si rischia un effetto tardivo di accumulo del farmaco con possibile sovradosaggio e collasso cardio circolatorio dopo la spontanea diminuzione della febbre. Il cortisone, effettivamente, può essere una valida alternativa alla tachipirina in caso di febbre insensibile agli antipiretici, ma perché somministrarlo per forza, con il rischio, anche se remoto, che deprima le difese immunitarie del bambino, quando la febbre dipende da una infezione?

Riserviamo il cortisone per febbri di altra natura – malattie autoimmuni e altro – e al bambino con febbre dovuta ad influenza diamo molto da bere, teniamolo con un abbigliamento leggero, facciamogli un bagnetto con acqua tiepida a 37 gradi e teniamogli la borsa del ghiaccio in testa. Il risultato sarà sovrapponibile a quello dell’antipiretico senza assunzione inutile di farmaci.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.