Bruciori vaginali a cinque anni

Gentile dottoressa,

mia figlia di 5 anni, all’inizio di dicembre ha avuto due episodi isolati di forte bruciore vaginale.

Non ho dato tanto peso alla cosa, ma dopo una settimana si è manifestato forte bruciore quando urinava e anche dopo avere urinato; il pediatra mi prescrive urino cultura (risultata negativa) e Saugella a ph neutro (crema) ed Alkagin detergente.

Nel frangente le piccole labbra della mia bimba si chiudono parzialmente ed i sintomi continuano in modo altalenante. Così decido di portarla dal ginecologo che fa il tampone vaginale e mi prescrive Clinnix cremagel ed olio di paraffina per massaggiarla e cercare di aprire le piccole labbra.

Dal tampone risulta Proteus Mirabilis con carica batterica maggiore di 10 alla quinta ufc/ml. Sensibile secondo l’antibiogramma a: aztreonam , piperacillina cefotaxine rifampicina ciprofloxacina.

Il pediatra mi prescrive 10 giorni di Isocef e sembra andare un po’ meglio. La vagina e soprattutto le piccole labbra sono meno arrossate, passati 10 giorni dalla cura faccio dal ginecologo altro tampone vaginale ed il ginecologo le stacca le piccole labbra senza nessuna sofferenza da parte della bimba.

Il risultato del tampone rileva di nuovo lo stesso germe con la stessa carica, nel frangente il pediatra, visto che i fastidi continuavano, mi prescrive: Macmirror, crema vaginale, per una settimana.

Presi i risultati del tampone, in assenza temporanea di sintomi il pediatra mi consiglia di non fare nulla e così anche il ginecologo, che mi prescrive solo olio vea e Alkagin detergente.

Passata un’altra settimana (e cioè 20 giorni dopo la fine della cura con Isocef) si ripresentano i sintomi di bruciore ed infiammazione. Il pediatra mi da Fitostimoline vaginale e la bimba comincia ad avere delle perdite di muco verdino (che non aveva mai avuto prima) e prurito. Così dopo tre giorni chiamo il pediatra che mi consiglia un nuovo ciclo di Isocef, cosa che mi lascia perplessa in quanto non avevamo avuto grandi risultati.

Così contatto un altro ginecologo che mi sconsiglia vivamente l’antibiotico e mi prescrive Alfabergamon per lavarla (per sei giorni), Alkagin gel tre volte al giorno, e fermenti lattici perché la bimba è un po’ stitica e questo secondo lui influisce.

Gli faccio presente il risultato del tampone che non ha evidenziato nessuna micosi, ma lui del tampone non ha fiducia. Provo questa nuova cura, inizialmente i sintomi regrediscono, ma al sesto giorno appena metto Alkagin gel, la bimba piange per il bruciore e la vagina è ancora arrossata.

Lo stesso ginecologo allora mi prescrive Micoschiuma soluzione ginecologica e Travocort crema da mettere solo all’ esterno.

Ed eccoci qui al 30 gennaio con questo problema che si trascina da ben due mesi. Cosa posso fare? Ci sono accertamenti che possono farci capire perché non si riesce a risolvere questo problema?

In attesa di una sua risposta la ringrazio anticipatamente per la sua cortese attenzione. Cinzia.

La bimba dovrebbe bere molto affinché le sue urine siano più diluite, la vescica si svuoti più spesso ed eventuali germi siano eliminati più facilmente. Poi deve imparare a sciacquarsi bene la vagina ogni volta che urina, a lavarsi le mani dopo essersi sciacquata i genitali, a farsi il bidet ogni volta che va di corpo con un detergente delicato o semplicemente con sapone di marsiglia, a pulirsi correttamente il sederino in senso anteroposteriore e mai al contrario, cioè dalla vagina verso l’ano e non viceversa.

La stitichezza dovrebbe essere combattuta con la dieta nella quale le proteine potrebbero essere ridotte e frutta e fibre vegetali aumentate, nell’ipotesi che vi sia una micosi da candida, bisognerebbe ridurre drasticamente gli zuccheri dall’alimentazione della piccola, ammesso che ne assuma parecchi e anche molti cibi lievitati o fermentati, come pane, pizza, focacce, ecc, la cioccolata se in eccesso e tutte le bevande troppo dolci o gasate.

La biancheria dovrebbe essere sempre in puro cotone e non troppo aderente, abolendo collants e qualsiasi indumento di tessuto sintetico e i capi messi in lavatrice dovrebbero subire un prelavaggio con sostanza disinfettante o Napisan (mai varechina).

Il bidet e il wc dovrebbero essere sempre ben disinfettati con Lysoform o candeggina e gli asciugamani per le parti intime utilizzati sempre una sola volta ed esclusivamente dalla bambina. L’uso eccessivo di disinfettanti o detergenti può irritare le mucose.

Un semplice esame delle urine andrebbe praticato ogni 20 giorni fino a quando non si ritrovano tre risposte negative consecutive: se il campione di urine è ben raccolto, facendo sedere la bimba sul water, facendola urinare all’inizio un po’ nel wc, poi nell’apposito contenitore sterile, poi facendo finire il getto nel wc, sempre previa accurata pulizia dei genitali, scegliendo la prima urina della mattina e portandola subito in laboratorio.

Se il semplice esame delle urine, così effettuato, desse esito negativo, non sarebbe necessario procedere con l’urinocultura, spesso fonte di errori o di inquinamento, però, in caso di dubbio qualsiasi, all’esame urine dovrebbe seguire l’urinocultura, sempre prelevando il campione di urine nel modo più sterile possibile.

Il tampone vaginale, ugualmente, non ha molto senso ripeterlo di frequente perché germi più o meno patogeni sono sempre presenti sulla mucosa dei genitali e soprattutto cambiano continuamente, come avviene, per esempio, sulle tonsille. La stragrande maggioranza delle cistiti e vaginiti delle bambine, se batteriche, sono di origine fecale e se il sintomo principale è il bruciore locale dopo la minzione, l’infezione o la semplice irritazione è da presumersi in vagina e non in vescica.

Ciò non di meno, alcune piccole malformazioni anatomiche o restringimenti dell’uretra o semplicemente una incapacità della vescica di svuotarsi completamente durante la minzione, potrebbero portare ad un ristagno di urina in vescica con conseguente possibilità di moltiplicazione batterica in quella sede.

Pertanto, se non si riesce a venire a capo del problema, bisognerebbe pensare ad una ecografia vescicale e/o minzionale per studiare meglio questo organo e la sua funzionalità.

In caso di perdite vaginali verdastre si può applicare un po’ di gentalyn beta crema per alcuni giorni, ma sarebbe comunque opportuno, per orientarsi meglio, eseguire un tampone vaginale.

In definitiva, ben sapendo che, soprattutto nelle femmine, le vulvovaginiti sono molto frequenti ed è ancora più frequente la possibilità che recidivino, io insegnerei alla bimba tutte le norme di una corretta igiene locale e vigilerei affinché sia sempre attuata, cercherei di capire se i bagni della scuola sono sufficientemente igienizzati, se ci sono animali domestici in casa insegnerei a moltiplicare le precauzioni igieniche come il semplice lavarsi le mani dopo avere giocato con il gatto o il cane, laverei e disinfetterei bene la sua biancheria intima inclusi asciugamani, la vestirei con indumenti non aderenti e in cotone, ma con i pantaloni e non con le gonne così da non indossare collants e non stare con i genitali troppo a contatto col terreno quando e se si siede per terra per giocare.

Diluirei le sue urine facendola bere molto e le acidificherei facendole bere molto succo di mirtillo. Non utilizzerei troppo prodotti locali disinfettanti e soprattutto troppo profumati preferendo soluzioni detergenti molto delicate ed emollienti possibilmente non profumate o poco profumate a base, magari, di sapone di marsiglia (fatti consigliare da un dermatologo i prodotti più idonei).

Curerei con fermenti lattici e una corretta alimentazione le funzioni intestinali facendo in modo che riesca ad evacuare tutti i giorni svuotando bene l’ampolla rettale senza che vi siano residui di feci da evacuare (a volte, i bambini, per sbrigarsi, non hanno la pazienza di svuotare perfettamente l’intestino).

Per il bruciore vaginale, se non vi sono evidenti secrezioni verdastre o maleodoranti, dopo la pulizia applicherei una semplice crema all’ossido di zinco antiarrossamento (Trofo 5 o altre). Puoi tentare anche con una terapia omeopatica, soprattutto per le vaginiti recidivanti, in quanto una cistite con una forte carica batterica va e deve essere curata con gli antibiotici.

Valuta la possibilità che la bimba sia allergica a qualche cibo o che mangi troppo spesso alcuni alimenti i cui metaboliti, eliminati con le urine, irritano le mucose della vagina per contatto e su questa cronica irritazione, magari, i germi normalmente presenti sulle mucose dei genitali, possano attecchire più facilmente (pomodori, cioccolata, ecc.).

Un caro saluto, Daniela

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