Alimentazione in caso di vomito e diarrea

 

Gentile dottoressa,

volevo avere qualche consiglio su cosa va fatto, e cosa no, quando i bimbi hanno vomito e/o diarrea.  Mi riferisco in particolare all’alimentazione.

La mia bambina (1 anno) sta male da venerdì sera e nel week end la pediatra non è stata raggiungibile.

Dovendo osservarla almeno fino a domani pomeriggio, prima di poterla far visitare, volevo chiederle qual è l’approccio più giusto per affrontare la diarrea ed il vomito (nel mio caso sono comparsi in quest’ordine).

Io, per precauzione, ho tolto formaggi, latte (prende ancora Mellin HA 2 in polvere) e yogurt; continuo a darle la frutta come al solito (spremute d’arancia, banane, mele, per ora evito pere e omogeneizzato di prugna) e preparo il brodo vegetale solo con patate e carote.

Come alimento proteico mi sono limitata alle carni bianche, non sapendo se legumi, pesce e uova (per ora mangia solo il tuorlo) possono dare fastidio. 

Da bere alterno camomilla a tè (senza biscotti perché negli ingredienti ho letto che c’è il latte) e latte di riso (preparato da me).

Ma la bimba non migliora. Cosa è meglio evitare nell’alimentazione in questi casi?

Forse ho fatto troppe restrizioni? Con la frutta vado tranquilla?

Non essendo riuscita a contattare la pediatra ho preferito un approccio cautelativo, non essendomi mai trovata di fronte ad una situazione simile.

La ringrazio infinitamente per i suoi preziosi consigli.

Con sincera stima, Marianna


Nel primo approccio ad una gastroenterite con vomito e diarrea è molto importante stabilirne l’entità e la capacità del bambino, non solo di alimentarsi e idratarsi per bocca, ma l’entità e la frequenza delle scariche diarroiche.

In seguito, in base all’aspetto delle scariche stesse, stabilire grossolanamente se la sintomatologia può essere attribuibile ad una infezione virale (vomito ripetuto ma presto autolimitante, diarrea profusa acquosa con scariche frequenti), ad una infezione più probabilmente batterica (diarrea mucosa o muco ematica, spesso maleodorante, con dolori e crampi addominali e spesso febbre) o ad una intossicazione alimentare.

In tutti e tre i casi, la prima cosa da fare per reidratare il bambino, visto che più che avere fretta di alimentarlo ,bisogna avere cura di reidratarlo, è capire se si può fare per bocca o meno e se si, in che modo limitare o fare cessare il vomito, che è la conditio sine qua non per poterlo reidratare per bocca.

Per bloccare il vomito, oltre ad alcune ore di completo digiuno, i farmaci più utilizzati sono Biochetasi e Plasil. Dopodiché si può tentare una reidratazione per via orale con soluzioni saline reidratanti se è concomitante anche una diarrea piuttosto profusa, con solo tè o camomilla appena zuccherata alternata, al massimo, ad alcuni cucchiaini di coca cola (il gas dilata lo stomaco e inibisce i conati di vomito e lo zucchero abbondantemente presente contrasta l’acetone), somministrati a cucchiaini ogni 5 minuti e non a sorsi direttamente dal bicchiere.

Per calcolare la quantità di liquidi che è necessario somministrare è opportuno pesare il bambino all’inizio della sintomatologia e, in seguito, ogni giorno e calcolare 80 cc in media per ogni chilo di peso ai quali vanno aggiunti i grammi persi nei giorni successivi a quello della prima pesata.

Un bimbo di 10 chili, quindi, dovrà assumere, per idratarsi, circa e non meno di 800 cc in 24 ore più le perdite calcolate pesandolo il giorno dopo. Fino alla risoluzione della diarrea o comunque finché le scariche sono molto liquide e molto frequenti, l’alimentazione sarà soltanto a base di liquidi (acqua, tè deteinato e in parte anche normale, camomilla, poca coca-cola) arricchiti con sali minerali in bustine o acquistati già pronti in confezioni tetra pack in farmacia.

Se non si hanno in casa, si può sciogliere un cucchiaino di sale in un litro circa di acqua, aggiungere un cucchiaino raso di zucchero o destrosio o glucosio ogni 100 gr di liquido e spruzzarvi dentro un po’ di succo di limone per aggiungere potassio.

Dopo alcune ore o un giorno o due, appena cessata o molto diradata la diarrea, si può iniziare una alimentazione, o a base di preparato specifico per rialimentazione dopo diarrea, come HN25 diluito un misurino ogni 30 gr di acqua per ricostituire un latte, oppure due misurini ogni 30 gr di acqua per formare una crema, oppure iniziando con un po’ di banana, poi cereali come fette biscottate sciolte nel tè o nella camomilla, riso o crema di riso, gallette di riso, ecc…

Il riso sarà molto bollito e lasciato con parte dell’acqua di cottura e ad esso si aggiungerà olio di oliva e uno spruzzo di limone oltre che un po’ di sale. Successivamente sarà introdotta la mela grattata, la carne bianca, gli altri cereali e, per ultimo, il latte con i suoi derivati, ma soltanto in piccole quantità, giorno dopo giorno crescenti, per saggiare la capacità dell’intestino di digerirlo ed assimilarlo.

Un bambino più grande può assumere, transitoriamente un latte privo di lattosio, mentre un lattante ancora allattato al seno non dovrà mai sospendere l’allattamento materno anche se, così facendo, la diarrea potrebbe durare alcuni giorni di più.

Appena le scariche diarroiche si fanno meno frequenti, si potranno introdurre i fermenti lattici ad alte dosi, prolungandone la somministrazione per alcune settimane,mentre per quanto riguarda farmaci addensanti o sostanze addensanti, come, per esempio, il Diosmectal, non ne vedo la grande utilità perché, specie nei primi giorni di sintomatologia, le scariche diarroiche si portano via anche una grossa quantità di virus e, quando non troppo abbondanti, sono anche, in un certo senso, salutari (questo è il motivo della forte diffusibilità delle diarree da Rotavirus nelle comunità dove, quando si cambiano i bambini, non si osservano sempre scrupolosamente tutte le norme igieniche necessarie).

Pesando il bambino ogni giorno, si potrà valutare con precisione la sua eventuale perdita di peso da riferire al pediatra. Fino ad una perdita di peso del 5% del peso del bambino, la reidratazione è solitamente agevole sia per bocca che a domicilio. Se la perdita di peso si avvicinasse, invece, al 10%, sarebbe più opportuno portare il bimbo in ospedale dove anche un day-hospital breve o un periodo di alcune ore in breve degenza potrebbero essere in grado di reidratarlo in modo più corretto e completo per flebo, per non contare l’opportunità di praticare ulteriori indispensabili accertamenti.

Quindi, mi raccomando, in caso di diarrea profusa, con o senza vomito, pesare subito il bimbo affinché anche i medici interpellati, magari in un secondo tempo, possano avere informazioni preziose su come procedere.

Per il resto, come ti sei regolata tu, spremute di arancio a parte che avrei aspettato un po’ prima di dare, è stato corretto e, oltre a quanto riportato qui, non mi sembra che ci sia molto altro da dire.

Un caro saluto, Daniela

 

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