Dopo aver sofferto di reflusso, non tollera la vista del cibo quando è sazio

Salve dottoressa,
confidando nelle ottime indicazioni fornitemi da altri genitori a cui Lei è riuscita a dare utili informazioni, le volevo sottoporre il caso di mio figlio di 20 mesi. Nello specifico sin dai primi mesi ha sofferto di reflusso successivamente superato grazie a trattamento medico e che comunque non si palesava con vomito. con il passare dei mesi abbiamo notato che dopo i suoi normali pasti e anche la mattina dopo aver assunto il suo latte con i biscotti, notiamo che se vede altro cibo o se solo entra in cucina ha spesso sforzi di vomito che spesso sfociano in propri e veri conati. questo accade, per farle un esempio, anche dopo cena se io e mia moglie sbucciamo la frutta o ci sono alimenti sulla tavola. Le rappresento che non abbiamo mai cercato di sforzarlo a mangiare e altrettanto accade presso l’asilo nido. Nel ringraziarla anticipatamente per il suo interessamento, porgo distinti saluti.

Potrebbe essere un problema psicologico?  Il bimbo, per molto tempo – possiamo dire per buona parte della sua vita – ha sofferto di reflusso e potrebbe essersi abituato ad associare il cibo o comunque la sensazione di ripienezza del suo stomaco, con il disagio del reflusso che si accentua dopo il pasto. Questo potrebbe avergli creato un riflesso condizionato, inconscio o quasi, che gli farebbe bypassare la sensazione di benessere dovuta alla sazietà, che forse in lui è stata sempre molto breve, sovrapponendosi ad essa il fastidio o il dolore del reflusso post prandiale. La vista del cibo provoca, di solito, il riflesso della salivazione, soprattutto per i cibi acidi o dall’odore pungente come gli agrumi o la frutta in generale. Se nel bimbo questo riflesso fosse molto vivace e la salivazione abbondante – come succede di solito nei bambini reflussanti – anche il defluire della saliva dal cavo orale allo stomaco potrebbe essere un motivo di accentuata peristalsi dello stomaco. Anche un adulto può avere esperienza dell’aumento di salivazione che si ha quando si soffre di nausea o si sta per vomitare. Inoltre, il nervo vago innerva molti visceri e la sua iperfunzionalità può provocare eccessiva acidità dei succhi gastrici, aumento della peristalsi sia dello stomaco che dell’intestino e la motilità di molti muscoli del cavo orale. Infine, il bimbo, a causa o meno del reflusso pregresso, potrebbe essere considerato come un bambino “facile vomitatore”, come uno di quei bambini che vomitano per un nonnulla: per una faringite, per un capriccio, per essersi agitati troppo o per altri motivi che nulla hanno a che fare con l’apparato digerente e questo anche se il reflusso, in passato, non si manifestava con il vomito. Chiaramente sono ipotesi e, non conoscendo il piccolo, tendo a lavorare soprattutto di fantasia in base ad esperienze professionali: non ho abbastanza elementi per essere certa di quanto sto dicendo.

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