4 mesi e dermatite atopica: che fare?

Salve Dott.ssa,

Sono mamma di Thomas di 4 mesi e da circa un mese il pediatra ha riscontrato la dermatite atopica.
Si tratta di macchie rosse che si estendono sulle guance e sul mento (ultimamente stanno segnando anche la sua bocca), alcuni eczemi sul petto, sui gomiti e sulle pieghe di braccia, gambe e collo.
Queste macchie si seccano, la pelle si squama, gli passa e appena un giorno dopo tutto ricomincia. Il pediatra mi ha detto che ha carenze di calcio dato che non gli ho dato la vitamina D3 dall’inizio e che si tratta di dermatite atopica.
Ho comprato la crema A Derma e inizialmente mi ha dato buoni risultati ma ora non piú… Cosa posso fare?

I miei più cordiali saluti.

La dermatite atopica è caratterizzata da momenti di recrudescenza alternati a momenti di quiescenza o di scomparsa quasi totale che si susseguono spesso quasi indipendentemente dalle terapie effettuate. Si tratta della manifestazione cutanea di una sindrome molto più complessa, costituzionale che può, a secondo dell’età, manifestarsi a carico di vari organi (rinite allergica, asma, allergie alimentari, ecc.) anche se non è affatto detto che le manifestazioni cutanee si traducano o si trasformino, con gli anni, in altre manifestazioni classificate come allergia. Essendo un problema che tende a cronicizzare, è bene che vi sia una corretta educazione all’approccio della dermatite atopica che, se non riesce ad essere tenuta a bada da semplici prescrizioni di creme o prodotti dermatologici specifici fornite preferibilmente da un dermatologo oltre che dal pediatra curante, potrebbe avvalersi dell’allergologo e anche dello psicologo qualora il bambino, anche più grandicello, dovesse continuare ad avere il problema. Nel frattempo cosa fare? Partiamo da lontano, dall’ambiente in cui vive il bimbo. Pulizia frequente con sistemi umidi che non sollevino polvere nell’ambiente, pochi giochi di peluche che raccolgono polvere, pulizia frequente anche di poltrone o materasso finalizzata alla prevenzione antiacaro, tende corte, abolizione del fumo in casa e possibilmente, anche se è difficile consigliarlo quando sono presenti, allontanamento degli animali domestici. Indumenti rigorosamente di cotone, larghi, anche una taglia in più in modo che non sfreghino la pelle, abolizione dei tessuti sintetici e di lana. Pulizia con acqua rigorosamente tiepida, non più di 34-35°C con oli da bagno emollienti da diluire prima con l’acqua o sciogliere nell’acqua del bagnetto prima di passarli sopra la pelle del bimbo. Idem per shampoo. Sciacquare con acqua corrente e, se l’acqua di rubinetto della città dove si vive è “dura”, cioè molto ricca in sali minerali e calcio, sciacquare un’ultima volta la pelle con acqua termale che si può trovare anche in confezione spray in farmacia oppure con una bottiglia di acqua oligominerale fatta intiepidire. Dopo il bagno asciugare la pelle tamponando delicatamente. Non usare detersivi per la biancheria troppo aggressivi, non usare varechina e tanto meno ammorbidenti, non usare prodotti profumati o profumi anche a base acquosa per bambini. Infine massaggiare la pelle asciutta con una crema barriera emolliente a base di vitamina A e/o E oppure con prodotti specifici mettendo prima il prodotto sul palmo delle mani strofinandole una contro l’altra, poi massaggiando il bambino con gesti circolari – per questo sono utili anche quelli che si imparano nei corsi di massaggio infantile –  Nei momenti di maggiore recrudescenza delle manifestazioni cutanee può essere utile una crema a base di cortisone possibilmente in una forma poco o nulla assorbibile da utilizzare per pochi giorni scalando sia la dose che la frequenza delle applicazioni appena la cute migliora. Essendo già in stagione calda, sole e acqua di mare  sono ottimi rimedi ma solo a condizione che le lesioni cutanee non siano in fase acuta. Dopo serve un buon risciacquo e un secondo risciacquo con acqua termale spray per evitare residui di sale che possono seccare ulteriormente la pelle. Vi sono anche terme, come quelle di Comano, in grado di alleviare molto i problemi cutanei dei bambini atopici. Infine, pur non essendovi una stretta correlazione sempre evidente tra dermatite atopica e allergie alimentari, qualora il bimbo fosse allattato artificialmente, si potrebbe tentare un periodo senza proteine del latte vaccino. In caso di allattamento al seno, questo non va mai sospeso anche se i benefici, per questo problema, non sono del tutto verificabili.

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