profumo di pane
profumo di pane
ciao ... io ho vissuto con un' amica l' adozione di due stupende bambine ... ho scritto per loro questa favola ... non è niente di speciale a livello di scrittura ( non sono una professionista!!! ), ma credo che susciti delle emozioni a chi vive un' esperienza simile ...
se avete bisogno di informazioni, posso mandarvi info,
un abbraccio a tutte, paola
C’ erano una volta due bimbe con tante treccine sulla testa dai nomi beteleyem e sintayeu.
Vivevano in un posto dove non faceva mai tanto caldo o tanto freddo, dove incontravano gente che parlava mille lingue diverse, dove si sentiva profumo di cannella, zafferano, peperoncino e vaniglia, dove gli uccelli volavano liberi sugli altipiani, dove le fortezze antiche sorgevano in mezzo al nulla e dove le donne erano di una bellezza esaltante, fatta occhi profondi e neri come voragini, di copricapi rossi e azzurri, ciondoli preziosi e bracciali infiniti.
Un giorno le due bimbe incontrarono un uomo e una donna venuti da tanto lontano e tanto diversi da tutte le persone che conoscevano. Avevano capelli biondi come l’ oro dei loro bracciali e occhi azzurri come la tintura che le anziane usavano per i cesti e i copricapi, parlavano una lingua sconosciuta e indossavano abiti dai colori tenui.
Questi due signori raccontarono alle bimbe che in pochi giorni le avrebbero portate con loro in un posto lontano, viaggiando su un grandissimo uccello grigio che andava veloce veloce.
E infatti così fu.
Il luogo in cui arrivarono non aveva un clima dove non faceva mai tanto caldo o tanto freddo, un popolo che parlava molte lingue, il profumo di cannella, zafferano, peperoncino e vaniglia, uccelli che volevano liberi sugli altipiani, fortezze antiche che sorgevano in mezzo al nulla o donne di una bellezza esaltante, fatta di occhi neri come voragini, di copricapo rossi e azzurri, ciondoli preziosi e bracciali infiniti… ma sentivano tanto caldo dentro la loro casa e tanto freddo toccando la neve fuori, ascoltavano suoni e sillabe già familiari, odoravano profumo di pane, rosmarino, agrumi e fragole, guardavano le rondini fare il nido sul loro tetto, vedevano castelli lontani sulle colline e tutte le mattine e tutte le sere osservavano affascinate quella donna bionda dagli occhi trasparenti che era la più bella che avessero mai visto e che chiamavano mamma.
Con il loro nuovo papà impararono che sulle montagne cresce una piantina dal nome felice, l’ erica, che i boschi nascondono pareti di muschio profumato e ruscelli dall’ acqua più buona del mondo, che se urli da un cucuzzolo ti rispondono diecimila voci…ma soprattutto che la cima di un monte è una meta a cui si può sempre arrivare se solo lo si vuole, come nella vita.
Non dimenticarono mai le loro origini, ma vissero per sempre serene e felici, circondate da un affetto incontenibile e crescendo, conoscendo, moltiplicandosi, portarono avanti quella stirpe multietnica che, da quel momento, era ancora più ricca.
se avete bisogno di informazioni, posso mandarvi info,
un abbraccio a tutte, paola
C’ erano una volta due bimbe con tante treccine sulla testa dai nomi beteleyem e sintayeu.
Vivevano in un posto dove non faceva mai tanto caldo o tanto freddo, dove incontravano gente che parlava mille lingue diverse, dove si sentiva profumo di cannella, zafferano, peperoncino e vaniglia, dove gli uccelli volavano liberi sugli altipiani, dove le fortezze antiche sorgevano in mezzo al nulla e dove le donne erano di una bellezza esaltante, fatta occhi profondi e neri come voragini, di copricapi rossi e azzurri, ciondoli preziosi e bracciali infiniti.
Un giorno le due bimbe incontrarono un uomo e una donna venuti da tanto lontano e tanto diversi da tutte le persone che conoscevano. Avevano capelli biondi come l’ oro dei loro bracciali e occhi azzurri come la tintura che le anziane usavano per i cesti e i copricapi, parlavano una lingua sconosciuta e indossavano abiti dai colori tenui.
Questi due signori raccontarono alle bimbe che in pochi giorni le avrebbero portate con loro in un posto lontano, viaggiando su un grandissimo uccello grigio che andava veloce veloce.
E infatti così fu.
Il luogo in cui arrivarono non aveva un clima dove non faceva mai tanto caldo o tanto freddo, un popolo che parlava molte lingue, il profumo di cannella, zafferano, peperoncino e vaniglia, uccelli che volevano liberi sugli altipiani, fortezze antiche che sorgevano in mezzo al nulla o donne di una bellezza esaltante, fatta di occhi neri come voragini, di copricapo rossi e azzurri, ciondoli preziosi e bracciali infiniti… ma sentivano tanto caldo dentro la loro casa e tanto freddo toccando la neve fuori, ascoltavano suoni e sillabe già familiari, odoravano profumo di pane, rosmarino, agrumi e fragole, guardavano le rondini fare il nido sul loro tetto, vedevano castelli lontani sulle colline e tutte le mattine e tutte le sere osservavano affascinate quella donna bionda dagli occhi trasparenti che era la più bella che avessero mai visto e che chiamavano mamma.
Con il loro nuovo papà impararono che sulle montagne cresce una piantina dal nome felice, l’ erica, che i boschi nascondono pareti di muschio profumato e ruscelli dall’ acqua più buona del mondo, che se urli da un cucuzzolo ti rispondono diecimila voci…ma soprattutto che la cima di un monte è una meta a cui si può sempre arrivare se solo lo si vuole, come nella vita.
Non dimenticarono mai le loro origini, ma vissero per sempre serene e felici, circondate da un affetto incontenibile e crescendo, conoscendo, moltiplicandosi, portarono avanti quella stirpe multietnica che, da quel momento, era ancora più ricca.
Brava Pafra!
Anche io sono per raccontare la storia più vera possibile, il mio cucciolo è ancora piccolo ma gli ho sempre raccontato del nostro viaggio con l'aereo e che siamo arrivati da lui senza tanti fronzoli o con fate o maghi, mi sembrerebbe di creargli ancora più confusione!
Il mio essendo stato abbandonato praticamente alla nascita non ha ricordi di altre madri, né sappiamo assolutamente niente di chi lo ha messo al mondo.
Non sarà affatto facile dirlo, la sua storia sa che comincia dalla casa dei bimbi in Cambogia e che c'erano una due tate che lo hanno accudito per un anno. C'è una foto incorniciata nella sua camerina che ritrae la tata che passa lui nelle mie braccia, ogni tanto la prende e la guarda e poi mi chiede.....babbo? Ed io....il babbo c'era, ci stava riprendendo con la video camera! Ha solo poco più di due anni ora e sembra comunque che abbia capito fina da subito quello che gli racconto. Probabilmente dicendoglielo fin da subito e facendogli vedere foto e filmino, non ha mai scordato, ha avuto un filo conduttore e mentre all'inizio voleva vedere le foto del suo istituto e gli piaceva che gli raccontassi, ora non gli interessa più. E' un bimbo si direbbe molto felice e sereno perché sa che ora ha un babbo ed una mamma che lo ameranno per sempre!
Anche io sono per raccontare la storia più vera possibile, il mio cucciolo è ancora piccolo ma gli ho sempre raccontato del nostro viaggio con l'aereo e che siamo arrivati da lui senza tanti fronzoli o con fate o maghi, mi sembrerebbe di creargli ancora più confusione!
Il mio essendo stato abbandonato praticamente alla nascita non ha ricordi di altre madri, né sappiamo assolutamente niente di chi lo ha messo al mondo.
Non sarà affatto facile dirlo, la sua storia sa che comincia dalla casa dei bimbi in Cambogia e che c'erano una due tate che lo hanno accudito per un anno. C'è una foto incorniciata nella sua camerina che ritrae la tata che passa lui nelle mie braccia, ogni tanto la prende e la guarda e poi mi chiede.....babbo? Ed io....il babbo c'era, ci stava riprendendo con la video camera! Ha solo poco più di due anni ora e sembra comunque che abbia capito fina da subito quello che gli racconto. Probabilmente dicendoglielo fin da subito e facendogli vedere foto e filmino, non ha mai scordato, ha avuto un filo conduttore e mentre all'inizio voleva vedere le foto del suo istituto e gli piaceva che gli raccontassi, ora non gli interessa più. E' un bimbo si direbbe molto felice e sereno perché sa che ora ha un babbo ed una mamma che lo ameranno per sempre!