lenina ha scritto:Non penso che casa tua sia solo un lager eh.
Penso che le punizioni di questo tipo siano poco utili (per te erano utili da adolescente? ti aiutavano davvero a capire i tuoi errori? O le vivevi come soprusi?)
I libri però non devono essere un premio ma una costante visto che hai la fortuna di avere un figlio che li ama :ola:
Io ripenso a me adolescente.
Quando mio padre mi vietava di uscire o simili non pensavo "ho sbagliato la prossima volta farò meglio" ma "la prossima volta devo evitare che mi becchi" se facevo meglio lo facevo senza voglia solo per evitare la punizione ma difficilmente facevo veramente meglio.
Anche perchè il brutto voto capita la distrazione pure (e all'interno di una buona media pace)
le punizioni non le ho mai vissute come un insegnamento da parte dei miei genitori ma appunto come soprusi e cercavo di aggirarle non certo di impegnarmi di più
Bisogna capire un errore per non farlo più.
Secondo me il brutto voto è già una punizione per non avere studiato (soprattutto per chi ci tiene)
Dover studiare di più deve essere una conseguenza concordata non una punizione.
Il guaio è che io sono stata punita poche volte.
Ahimè, ero una persona abbastanza quadratina anche da ragazza. Andavo bene a scuola (ma non secchiona eh) e a volte non uscivo il week end per studiare.
Tu figurati che mia mamma quando mi vedeva disperata perchè magari il giorno dopo avevo più interrogazioni o compiti in classe (allora si chiamavano così) mi diceva:
" E tu non andare a scuola, domani. Ti faccio io la giustificazione" - e io ... niente ... studiavo come una matta e andavo, anche a costo di farmi andar male qualcosa.
Mio papà e sempre stato, e ancora lo è, una persona molto tranquilla, per niente nervoso, per il quale tutto ha una soluzione (tra l'altro è di Piombino anche lui - sono toscana mezzo sangue); dice sempre " a tutto c'è una soluzione. Solo per la morte non c'è soluzione".
Per cui figurati ... era un "brava" dopo l'altro.
Solo in terza liceo ... quando ho conosciuto quello che poi sarebbe diventato mio marito, ho cominciato ad uscire di più e ad avere anche qualche brutto voto a scuola e lui ...
"Qui stiamo prendendo una brutta piega!" - tutto quello che ha detto.
Ma loro si potevano fidare di me.
Non mi hanno mai controllato un compito o sentito una lezione. Se ritenevo di non saperla abbastanza bene mi alzavo al mattino un'ora prima per ripassare.
Sapevo organizzarmi bene e sapevo quali erano le mie responsabilità. Ma mio figlio .... gli voglio un gran bene e mi anche tenerezza perchè è molto più piccolo della sua età ... ma è un po' inconcludente ....
E' vero anche che io ho cominciato a studiare forte un po' più avanti ... le Medie le ho fatto molto più easy, ma erano altri tempi. Oggi la scuola chiede tantissimo, e se non stai al passo ... sei fuori ... non frega niente a nessuno, se tu perdi un pezzettino d'infanzia o vivi stressato.
E' brutto anche per me avere nel week end per esempio tutto il peso dei compiti da fargli fare ... perchè ok che li fa lui ma anche tu come genitore magari devi adattare il week end ai suoi impegni, se no cosa fai? Lo mandi a scuola impreparato e senza compiti solo per aver fatto un week end di pieno divertimento?
Allora cerchi di mediare. Si fanno i compiti e poi si va fuori. Andiamo al cinema, a teatro. Gioca coi suoi amici ... ma sempre dopo aver fatto quello che deve (e ti assicuro che è tanto).
Se vogliamo poi andare via qualche week end ... non ti dico i salti mortali per poter fare il minimo indispensabile!!
Lo so anch'io che è troppo. Ma cosa posso fare?
Il suo guaio poi (che è anche più grave) è che la sua distrazione non gli permette di assimilare bene a scuola perchè, ovviamente, non sta attento. Così a casa deve fare il doppio del lavoro.
Non ti voglio tediare coi miei problemi scolastici però, mi hai già dedicato fin troppo tempo :cisssss:
Cercherò di parlargli ancora una volta ...