Mooncup, l’altro modo di vivere il ciclo


mooncup a_bVi premetto che praticamente tutte le attuali e felici portatrici di Mooncup, la prima volta che ne hanno sentito parlare hanno esclamato: “Che schifo!”.

Quello che differenzia una “mooncuppista” da chi non lo è ancora, è l’essere riuscita ad andare oltre la prima impressione: informarsi, ragionare sui dati, e poi chiudere un occhio e provare.
Dalla prima prova in poi, è tutta discesa. Che io sappia, non esiste donna che abbia detto “no, grazie” dopo la prova su strada.

Nella speranza di avervi incuriosito, passo ora alla parte pratica.
La Mooncup, così come le varie concorrenti “Divacup”, “Lady Cup”, “Keeper”, ecc., è una coppetta mestruale, ovvero un piccolo calice in silicone che si posiziona poco più in alto dell’ingresso della vagina, e che raccoglie il sangue mestruale.
Una volta introdotta, aderisce alle pareti della vagina in modo naturale e soprattutto nient’affatto fastidioso: in realtà, non si sente proprio.
Va svuotata a intervalli regolari, la durata dell’intervallo dipende dal giorno del ciclo, e dal ciclo stesso. Si va dalle due alle sei/otto ore, e ovviamente tutta la notte.
Il silicone è un materiale anallergico e non poroso, il che significa che non irrita, non è terreno fertile per i batteri e non assorbe le secrezioni vaginali: lo stesso non si può dire dei tamponi vaginali o degli assorbenti esterni.
Inoltre, non è sottoposto ad alcun trattamento sbiancante, e soprattutto è riciclabile, da un cambio all’altro, da un ciclo all’altro, per una durata stimata in circa dieci anni.
Dieci anni durante i quali non produrrete un solo grammo di rifiuti a causa del vostro ciclo.
E così ho messo a tacere la vostra anima ecologica.
Inoltre, Mooncup costa mediamente 25/30 euro: in sei/otto mesi senza acquistare assorbenti, l’avrete ammortizzata, e ne potrete godere per altri nove anni e mezzo, in modo completamente gratuito. Voilà, sistemata anche l’economia domestica.
Ma non posso, non voglio nascondervi che non è solo per questo che vado decantandone le virtù ai quattro venti.
Sono una pessima ecologista, e un’ancor peggiore risparmiatrice: però sono una che non ama soffrire.
Fino a sette mesi fa, invece, una volta al mese, soffrivo per cinque giorni.
Sopportando malcelati pruriti in posti sconvenienti a causa dell’irritazione che gli assorbenti plastificati mi provocavano. Storcendo il naso per gli odori nauseabondi che a volte ristagnavano sul salvaslip. Beccandomi gli improperi di mio marito, per aver dimenticato il mio fagottino “squisitamente femminile” in bella vista sul bordo della vasca. Ritrovandomi con lo slip a mezz’asta, e il pacco degli assorbenti…vuoto!
Spendendo fior di quattrini per comprare assorbenti che avessero l’apertura alare di un 747… e trovandomi sempre e comunque la mutanda macchiata!

E un bel giorno, ho letto un post sul nostro forum che parlava della magica coppetta e… adesso… ho il ciclo. Embè?
Sono davvero giorni come gli altri.

Girate, girate pure in rete. Troverete dozzine, centinaia di recensioni entusiaste.
Vi domanderete: ne serviva un’altra?

Provate Mooncup: vi sfido a non recensirla.

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