Crisi da nido

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La prima settimana di inserimento è andata benone.

Quando io ero presente Lucas non mi considerava quasi per niente, giusto ogni tanto veniva a farmi vedere un gioco particolarmente interessante, per il resto preferiva esplorare l’ambiente, o osservare gli altri dalla sua postazione preferita, in cima allo scivolo; quando me ne andavo piangeva 30 secondi (prima che io arrivassi in fondo al salone aveva già smesso) e quando andavo a riprenderlo lo trovavo a giocare tranquillo, mi faceva un sorriso e riprendeva a giocare.

Ne ero contentissima, non sono mai stata “gelosa” dei miei bambini e speravo che la crisi che inevitabilmente sarebbe arrivata sarebbe stata leggera…

Oggi invece è il 4° giorno che lo lascio disperato.

Ieri, mi dicono, è andata un po’ meglio dei due precedenti, ma in questo momento mi sento maluccio.

Sono convintissima che la soluzione che abbiamo scelto (mattina nido, pomeriggio mamma e/o un po’ di nonni) sia la soluzione migliore per noi e sono sicura di questo nido e delle educatrici (sono le stesse che ha avuto Sara a suo tempo e mi piacciono molto).
Quindi una parte di me è tranquilla, è solo questione di tempo, Lucas non ama i cambiamenti, ci mette sempre un po’ ad abituarsi, ancora qualche giorno e tutto si sistema.

L’altra parte di me invece si sente una schifezza, a lasciarlo così, non solo in lacrime ma proprio disperato, con le manine che si arpionano al mio maglione… e non poter fare niente…

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