Prendersi cura del seno in gravidanza

il seno in gravidanzaI consigli su come curare il seno in gravidanza sono molteplici e talvolta in contrasto tra loro. Oltre agli interessi di tipo economico (vendere prodotti appositi), ci sono opinioni diverse che creano confusione.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, distinguendo intanto la cura della pelle del seno e la cura dei capezzoli in gravidanza, in preparazione all’allattamento.
La cura della pelle del seno in gravidanza

In gravidanza il seno aumenta di dimensioni, e aumenta tanto più quanto maggiore è l’aumento di peso. Inoltre aumenterà ancora con la montata lattea.

Quando una pelle scarsamente elastica è sottoposta a un aumento di dimensioni repentino, compaiono le smagliature. Forse sono implicate anche cause ormonali, mentre non è chiaro se ci sia una predisposizione genetica (l’esperienza però ci dice che ci sono donne maggiormente soggette di altre).
Come prevenire le smagliature?

  1. con una dieta adeguata, povera di grassi, ricca di fibre, di frutta e verdura. Questo aiuta a limitare l’aumento di peso ma non solo: l’apporto di vitamine aiuta la pelle a mantenersi sana e elastica;
  2. con l’uso di reggiseni adeguati: il seno in gravidanza diventa spesso sensibile e dolorante. I reggiseni dovranno essere della giusta misura, non troppo stretti, ma in grado di fornire sostegno adeguato (ad esempio essere dotati di spalline larghe);
  3. la pelle deve essere idratata: è importante bere a sufficienza (circa un litro e mezzo di acqua al giorno) e può essere utile l’applicazione di prodotti idratanti, ad esempio l’olio di mandorle dolci, se si preferisce evitare l’uso di prodotti contenenti profumi e sostanze chimiche.

La preparazione dei capezzoli all’allattamento

Su questo argomento, in particolare, è possibile trovare i consigli più disparati: c’è chi dice che per preparare i capezzoli all’allattamento sia necessario strofinarli energicamente fin dai primi mesi di gravidanza, per irrobustirne la cute e renderli meno soggetti alle ragadi, c’è chi consiglia di farlo solo alla fine della gravidanza, per il rischio che la stimolazione del capezzolo causi delle contrazioni. Qualcuno dice di usare un panno ruvido, altri un olio naturale o prodotti appositi.

Probabilmente la cosa migliore è attenersi ai consigli degli esperti de La Leche Legue (www.llli.org), ovvero:

  1. evitare di strofinarli, per non rimuovere le sostanze protettive e preparatorie che i capezzoli producono naturalmente;
  2. per lo stesso motivo, evitare l’uso di detergenti direttamente sul capezzolo: per lavarli, è sufficiente l’acqua calda;
  3. se la pelle del capezzolo è molto secca, utilizzare un olio naturale (tipo l’olio di mandorle dolci) o la lanolina;
  4. informarsi fin da prima del parto e farsi seguire da personale esperto per attuare un corretto attacco al seno del bambino: nella maggior parte dei casi, questo è sufficiente a evitare ragadi e dolore.

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