Separazione dei genitori: come gestirla al meglio.

separazione dei genitoriLa separazione rappresenta una fonte di stress, difficile da affrontare e superare: è un processo che si realizza nel tempo e comporta cambiamenti nella quotidianità, nella gestione del tempo e nella relazione con ciascun genitore.

È necessario affrontare questa fase delicata “preparati”, pronti consapevolmente e, come in un viaggio difficile, equipaggiati di una meta da raggiungere, una mappa per orientarsi nell’itinerario, un giusto equipaggiamento per affrontare le avversità e una bussola su cui contare.

La meta, come genitori separati, consiste nell’aiutare i figli ad adattarsi alla nuova situazione, tenendo distinti gli aspetti della coppia coniugale da quelli della coppia genitoriale, così da facilitare coerenza, accettazione e adattamento. Le ricerche dimostrano, infatti, che, nonostante la sofferenza iniziale, la maggior parte dei bambini ritrova equilibrio e benessere entro i due anni dalla separazione, se supportati da una relazione cooperativa tra i genitori, caratterizzata da assenza di conflitti, mediazione e stabilizzazione dell’alternanza.

 

 

La mappa segna alcuni punti del percorso:      

figli di genitori separati
Un’immagine tratta dal film “Kramer contro Kramer”
  • Comunicare ai figli con spiegazioni semplici, adeguate all’età ciò che sta accadendo. I bambini più piccoli necessitano di essere rasserenati su ciò che accadrà loro: dove andranno a vivere, avranno la loro stanza, quanto tempo passeranno con ogni genitore. Il momento dell’annuncio è delicato ed è importante arrivare preparati: sapere “cosa dire” ed “in che modo” e stabilire un accordo per dare la notizia insieme in un clima emotivo positivo, privo di rancori o sensi di colpa.
  • Gestire la reazione dei figli con accoglienza, comprensione e rassicurazione. Ogni bambino reagisce in modo diverso a seconda dell’età e della personalità. Dai 4 ai 6 anni possono ricomparire comportamenti tipici di una fase antecedente (capricci, succhiare il pollice, parlare come un bambino piccolo); alla scuola primaria possono comparire comportamenti aggressivi o legati sonno (incubi, enuresi notturna). In generale sono due le paure che affliggono i bambini: pensare di essere la causa della separazione e perdere il legame affettivo.
  • Rassicurare i figli che l’amore di ciascun genitore nei loro confronti non cambierà (è inossidabile, come l’acciaio) e che continueranno ad avere relazioni serene ed amorevoli con entrambi.
  • Introdurre con gradualità ogni ulteriore cambiamento (trasferimenti, cambi di scuola, conoscenza di nuovi partner)
  • Evitare di alimentare false speranze e false credenze o di dare ai figli il ruolo di confidenti intimi o sostitutivi del partner perso (“adesso sei tu l’uomo di casa”).

 L’equipaggiamento necessario comprende:

  • Rassicurazione e conforto nella comunicazione non verbale (abbracci, carezze, vicinanza e gioco insieme) e nella comunicazione verbale (rassicurazioni su paure e preoccupazioni: “So che sei triste perché dobbiamo cambiare casa ma faremo in modo che tu rimanga con i tuoi compagni e continui a giocare a Basket”). Siamo in grado di affrontare e superare le avversità quando riceviamo appoggio e amore.

    genitori separati
    Un’immagine tratta dal film “Kramer contro Kramer”
  • Ascolto ed aiuto nell’esprimere e verbalizzare pensieri e sentimenti.
  • Autocontrollo emotivo. Il bambino valuta e interpreta ciò che accade intorno a lui attraverso una sua lente; può succedere che emozioni disfunzionali dei genitori vengano osservate e interpretate dal bambino attraverso la mediazione di meccanismi cognitivi (“è colpa mia se la mamma è così triste”) e generino in lui emozioni altrettanto disfunzionali.
  • Mantenere coerenza nelle regole, continuando ad applicare le stesse regole educative; la tendenza ad essere più protettivi può influenzare negativamente il comportamento.
  • Amore e supporto per essere aiutato ad accettare la separazione.

Le evidenze scientifiche indicano che non è possibile individuare una causalità diretta tra separazione e sviluppo di disturbi specifici nel figlio. I disturbi comportamentali ed emotivi, infatti, non sono in correlazione con la separazione in sé, ma piuttosto con i livelli di conflittualità tra i genitori e di difficoltà relazionali tra genitori e figlio. È, quindi, l’interazione tra fattori di rischio e fattori protettivi presenti nel contesto familiare e sociale a determinare l’effettiva vulnerabilità. L’età del minore, la sua personalità, la capacità di resilienza, il livello di conflittualità coniugale, la rete sociale, le modalità con cui i genitori gestiscono la separazione rappresentano i principali fattori in gioco.

Qualora si osservino segnali di disagio nei figli o ci si renda conto di essere in difficoltà nel gestire la propria separazione diventa necessario poter contare sulla Bussola, una figura professionale come lo psicoterapeuta cognitivo comportamentale (TCC), che vi guiderà nell’esaminare il problema, analizzare le convinzioni, acquistare consapevolezza e modificare comportamenti, pensieri ed emozioni, promuovendo autocontrollo emotivo e comunicazione assertiva. Sarà così più facile ascoltare i figli, comprenderli, parlare con loro della separazione e sostenerli nel percorso verso il nuovo equilibrio. È possibile individuare sul sito AIAMC (Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva) i terapeuti specializzati in TCC presenti nella vostra zona.

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