Amniocentesi e ripensamenti

Buongiorno, sono in attesa del secondo figlio o figlia, ancora non so.

Oggi inizio la 17^ settimana di gestazione e per la prossima settimana avevamo programmato di eseguire l’amniocentesi. Ma ci sto ripensando, non voglio proprio eseguirla.

In fondo ho 34 anni appena compiuti, ho già un bimbo di 5 anni e mezzo per il quale l’ho eseguita (non so come ho fatto), non ho casi in famiglia di malformazioni, quindi non avrei nessuna indicazione nell’eseguire quell’esame che comporta comunque rischi, anche se bassi.

Lei in genere la consiglia oppure no? La gravidanza sta proseguendo bene,nausee a parte (che poi ho letto essere sintomi positivi). L’unica cosa che ho avuto per un mese circa è stata una tosse persistente dovuta al reflusso che quando diagnosticato è stato curato con Gaviscon e Seretide Spray, a causa della presenza di muco alle alte vie respiratorie.

Un altro medicinale che ho assunto per tre giorni è stato un antistaminico consigliato dal mio medico e approvato dal pediatra di mio figlio (che è il mio riferimento più affidabile) che si chiama Formistin.

Spero solo che questi medicinali non abbiamo fatto male al mio bambino. Lei cosa ne pensa? E’ dura prendere una decisione del genere, anche perché mio marito vorrebbe che io eseguissi l’amniocentesi.

Ma questo esame rivela anche malattie che potrebbero essere curate in utero oppure no? Solo questo potrebbe farmi cambiare idea e quindi fare l’amniocentesi.

Grazie per la risposta che vorrà fornirmi.

Saluti Angela

 

Il compito del ginecologo è informare la gravida, e quindi la coppia, degli accertamenti che la gravidanza richiede, differenziando tra quelli previsti dal protocollo ministeriale e quelli, definiamoli, in più, tra quelli invasivi e non invasivi.

La coppia e ancor di più la donna gravida è padrona della propria gravidanza e quindi, inseguito ad una corretta e completa informazione, decide cosa eseguire; nessuno può obbligare a far un esame.

Mi limito a rispondere così.

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