Maschio o femmina? Decido io!

L’affascinante tentazione di prevedere in anticipo, o addirittura determinare in qualche modo, il sesso dei propri figli, ha portato al “fiorire” di tutta una serie di teorie, dalle più scientifiche alle più fantasiose.

Non bisogna dimenticare che quello che si può fare, al massimo, è aumentare la probabilità di concepire un bimbo del sesso desiderato. I fattori coinvolti sono, comunque, molteplici e non tutti controllabili. Teniamo sempre presente che, quando si decide di avere un figlio, il sesso non si può decidere e che non è importante ai fini dall’amore che nutriremo per lui/lei e con cui ci ripagherà.

Per quanto riguarda il fatto di poter condizionare il sesso dell’embrione che si sta per concepire, ci sono due teorie che sembrano avere almeno un qualche fondamento scientifico.

  1. La prima teoria riguarda l’alimentazione materna nei due mesi precedenti al concepimento, che pare possa influenzare la membrana della cellula uovo favorendo un tipo di spermatozoo piuttosto che un altro: un particolare bilanciamento ionico, favorito da un’alimentazione ricca di latte e latticini e povera di sale, favorirebbe gli spermatozoi di tipo femminile, mentre un’alimentazione ricca di sale e di carne rossa quelli di tipo maschile. Con un’applicazione rigorosa di una dieta particolare (che esclude e favorisce anche altri tipi di alimenti, come certi frutti e ortaggi) lo studioso Joseph Stolkowski ha affermato di avere potuto stabilire anticipatamente il sesso del nascituro nell’80% circa dei casi, in un campione di 260 coppie (*).
  2. L’altra osservazione riguarda la scoperta che gli spermatozoi maschili e femminili hanno caratteristiche diverse: gli spermatozoi Y sarebbero più veloci e meno longevi di quelli di tipo X e quindi si potrebbe influenzare l’esito del concepimento a seconda del momento in cui ha luogo il rapporto sessuale in relazione all’ovulazione. In pratica, rapporti nei giorni precedenti favorirebbero gli spermatozoi di tipo femminile, più longevi, facilitando il concepimento di una femminuccia, mentre un rapporto nel giorno stesso dell’ovulazione li sfavorirebbe, perchè più lenti, facilitando il concepimento di un maschietto. Gli studi scientifici sull’argomento sono abbastanza numerosi: ho dato un’occhiata alla letteratura scientifica ed ho trovato studi che negano una correlazione fra momento del concepimento rispetto all’ovulazione e sesso del nascituro, altri che trovano invece una correlazione ma comunque gran parte di essi sono svolti su animali. Se conoscete il giorno esatto della vostra ovulazione, provare non costa nulla!

C’è poi tutta una serie di credenze assai meno fondate, ma che, prese come un gioco, possono avere il loro charme!
L’astrologia cinese, ad esempio, utilizza una tabella che mette in relazione età materna e mese del concepimento al sesso del nascituro…provate se nel vostro caso è valido! Nel caso della mia prima bimba no, avrebbe dovuto essere maschio! E con la mia seconda gravidanza è arrivato un maschietto, quando la previsione indicava una femmina!

Sempre di genere astrologico, il “metodo Jonas” afferma che le caratteristiche dell’embrione e perfino il sesso dipendono in modo decisivo dalla posizione della Luna al momento del concepimento e che, conoscendo la data di nascita della madre, è possibile stabilire anticipatamente i giorni più adeguati per il concepimento, ed anche il sesso della creatura che nascerà.

In pratica, secondo Jonas, oltre al ciclo ovarico anche il ciclo lunare influenza la fertilità della donna, la cui capacità di procreare sarebbe massima quando la Luna e il Sole si trovano esattamente nella stessa posizione che avevano al momento della sua nascita; in base alla posizione della Luna rispetto ai vari corpi celesti è possibile, inoltre, prevedere il sesso del nascituro concepito in un dato giorno. Qui potrete richiedere gratuitamente il vostro ciclo lunare.

Ci sono poi una serie di credenze popolari che prevedono il sesso del nascituro in base alla forma della pancia della madre, o allo stato della sua pelle.

Per quanto riguarda la forma del pancione la saggezza “dei nonni” ha idee contrastanti: un vecchio detto recita “pancia a punta non va in guerra”, indicando chiaramente che la pancia a punta corrisponderebbe a una femmina. Spesso, però, si sente dire il contrario, ovvero che chi aspetta una femmina ha la pancia molto arrotondata e viceversa chi aspetta un maschio ha la pancia a punta: raccontateci qual è la vostra esperienza! Per quel che mi riguarda, la mia pancia da femmina era rotondissima. Quella da maschio un po’ meno.

Anche sulla correlazione fra sesso del nascituro e pelle della mamma non c’è accordo. Io conoscevo un vecchio detto secondo cui “la femmina ruba la bellezza alla mamma” e quindi una brutta pelle in gravidanza significherebbe che si aspetta una bambina, ma al contrario si sente dire anche che chi aspetta un maschio si riempie di brufoli “per colpa degli ormoni”. In effetti differenze ormonali fra donne in attesa di bambini di sesso diverso pare esistano (addirittura si parla della possibilità di mettere a punto un test per individuare precocemente il sesso in base ai livelli di alcuni ormoni), ma che questo abbia influenza sulla pelle materna, e un’influenza univoca, non è dimostrato.

Anche in questo caso, segnalateci la vostra esperienza! Così ne trarremo uno studio statistico tutto nostro!

Citerò infine, anche se la mia formazione scientifica si sta ribellando, il “trucco del pendolino”: ponendo un pendolo sul pancione, se esso ruota si sarebbe in attesa di una bambina, se oscilla in linea retta di un maschio.

Buon divertimento e…meno male che esistono le ecografie!

* Stolkowski J, Lorrain J. “Preconceptional selection of fetal sex.”
Int J Gynaecol Obstet. 1980;18(6):440-3.

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