Il bagaglio

Poiché è uno degli aspetti del viaggiare con i bambini che maggiormente preoccupa i genitori, meglio togliersi subito il dente e affrontare la questione. So di molte persone che hanno rinunciato a viaggiare da quando hanno dei figli perché sono spaventati di doversi portare dietro “tutta quella roba” (a volte necessaria, a volte superflua).

Dai portabagagli carichi all’inverosimile allo zaino da backpacker c’è però tutta una serie di soluzioni meno estreme, fra le quali ognuno può trovare quella che fa al caso proprio.

Mai come in questo caso è questione di organizzazione, che si acquisisce anche con l’esperienza: se prima cominciavo con lunghe liste di oggetti da portare già un mese prima del viaggio, ora mi bastano due-tre ore prima della partenza per preparare il bagaglio per quattro persone.

bambina con valigia
Foto di Jill Wellington da Pixabay

L’indispensabile

È inutile dire a una mamma cosa è indispensabile per un figlio. Quindi, dato che già sa quali sono le cose di cui avrà bisogno (le stesse cose che usa generalmente a casa), è bene concentrarsi invece su quello che può servire in viaggio.

Qui mi limiterò a suggerirvi come organizzare il bagaglio, cercando di portare ciò che è veramente utile e lasciando a casa il superfluo, tenendo anche conto di un motto preso in prestito da mio suocero e che funziona il più delle volte: “Quello che hai dimenticato lo puoi quasi sempre comprare sul posto”.

Nella categoria “indispensabile” rientra tutto ciò di cui vostro figlio non può fare a meno, per quanto riguarda nutrimento, benessere, salute e divertimento.

È da qui che dovreste cominciare a stilare la vostra prima lista che, se giorno dopo giorno andrete arricchendo di nuove voci, a un paio di giorni dalla partenza dovreste cercare di ridurre di almeno la metà, altrimenti vi accorgerete in fase di riempimento valigie che non vi basteranno i bauli che in genere si porta dietro una regina durante le sue visite di stato.

Indispensabili, quindi, saranno i vestiti di ricambio, ma anche il succhiotto e il peluche con cui il vostro bimbo in genere si addormenta.

Per distinguere l’indispensabile dal superfluo pensate a ciò che vi metterebbe veramente in crisi se a un certo punto del viaggio non lo trovaste in valigia.

L’utile

È una categoria questa che, pur comprendendo oggetti che in realtà servono o serviranno durante il viaggio, sarà a totale scelta dei genitori e determinata anche da alcune variabili del viaggio stesso: durata, mezzo di trasporto utilizzato, tipo di viaggio, ecc.

Se per esempio viaggiate con la vostra auto e volete mettere nel portabagagli anche il seggiolino da tavolo potete tranquillamente farlo, in modo da non preoccuparvi della presenza del seggiolone in qualsiasi posto decidiate di consumare i vostri pasti.

Utile può diventare anche una piccola bacinella in cui lavare il bambino, se molto piccolo, nel caso il lavabo dell’albergo non sia adatto e non ci sia una vasca da bagno… si tratta però di un oggetto ingombrante che non è certo il caso di portare con sé in un viaggio aereo.

Il superfluo

Purtroppo si riesce a individuare questa categoria di effetti personali solo al ritorno dal viaggio: in genere sono quelle cose che sono finite in fondo alla valigia e di cui ci si era persino dimenticati.

Se è così, il superfluo non ha nuociuto più di tanto. Se invece vi accorgete del superfluo dopo appena due ore dalla partenza perché, per esempio, il girello che avete voluto infilare per forza nel vano bagagli dell’auto vi costringe a complicate manovre ogni volta che dovete tirar fuori le valigie, la sua presenza non sarà così indolore e potrà contribuire a creare un certo nervosismo.

Inutile dire che la lista del superfluo si assottiglierà fino a scomparire tanto maggiore diventerà l’esperienza del viaggiare con i figli.

Soluzioni salvaspazio

Riuscire a contenere lo spazio del bagaglio viaggiando con un bambino è indispensabile, per due motivi fondamentali: un bambino ha bisogno di più cose di un adulto e, durante un viaggio, il bambino stesso diventa un bagaglio (ve ne accorgerete quando, con lui in braccio e l’altra mano che tira il trolley, dovrete mostrare i documenti alla frontiera).

In questa particolare strategia devo dire che ho dato fondo a tutta la mia fantasia e creatività, rubando anche idee qua e là ad altri viaggiatori, arrivando a trovare soluzioni molto pratiche.

Per esempio, perché portarsi 300 ml di detergente per neonati, se questa quantità in genere a casa vi dura un mese e voi sarete fuori solo una settimana? Il travaso in un contenitore più piccolo è d’obbligo!

Nel caso delle pappe, i liofilizzati occupano la metà del peso e dello spazio degli omogeneizzati e se a vostro figlio piacciono alla stessa maniera, meglio scegliere la prima soluzione. Anche per i pannolini, quando ne avete prevista una quantità sufficiente per i primi giorni, potete poi acquistarli nel paese di destinazione.

Quando scegliete gli oggetti, considerate sempre se esiste un’alternativa meno ingombrante e più leggera: inutile portare il solito passeggino superaccessoriato, se vostro figlio già cammina e dovrete star via solo qualche giorno.

Esistono passeggini da viaggio che costano, pesano e ingombrano poco. Pensate che noi, come molti altri genitori che conosco, ne teniamo uno piegato nel vano bagagli dell’auto, sempre pronto all’uso.

Un piccolo consiglio, valido anche per chi non viaggia con figli: non fate mai una valigia personale, cioè una con tutte le cose del marito e una con tutte le cose della moglie (o del bambino), ma distribuite in egual misura oggetti e vestiario dei vari componenti della famiglia in diverse valigie.

Se siete fortunati e vi perdono un solo bagaglio, non sarete costretti ad indossare le mutande di vostro marito e a ricomprare l’intero guardaroba di vostro figlio (come è successo a me in Spagna, quando per la prima e finora unica volta ci hanno smarrito una valigia).

Il bagaglio a mano in aereo

bagaglio a mano

Last but not least: a mio avviso è l’aspetto più importante da tenere in considerazione se si prende l’aereo.

Non solo in caso di viaggi lunghi per avere il necessario in cabina e non nella stiva, ma perché il resto del bagaglio potrebbe andare smarrito e voi dovrete garantire un minimo di beni di “sopravvivenza” a vostro figlio, fino a quando non verrà ritrovato il bagaglio o potrete ricomprare sul posto ciò che vi serve.

In uno dei nostri voli intercontinentali è accaduta purtroppo una delle cose che mettono maggiormente in crisi i genitori, e non solo in viaggio.

Nostro figlio più piccolo, in fase di atterraggio, ha vomitato.

In maniera abbondante, tanto da riuscire a sporcare tutti i suoi vestiti e i miei (lo tenevo in braccio).

Se non avessi avuto un cambio completo per lui e per me nel bagaglio a mano, il resto del viaggio (avevamo ancora tre ore di scalo in aeroporto e cinque ore con un volo successivo prima di arrivare a destinazione) sarebbe stato indimenticabile per noi e per chi ci stava vicino, e non certo nel senso positivo del termine. Invece, con la complicità delle hostess che ci hanno rifornito di asciugamani, salviette di carta a volontà e sacchetti di plastica, dopo dieci minuti eravamo tornati puliti e indossavamo abiti profumati come alla partenza.

E non ci sono scusanti del genere “mio figlio non aveva mai vomitato prima, per cui non avevo motivo di portarmi un cambio di vestiti”. Neanche il mio aveva mai dato segni di mal d’auto o mal d’aria fino a quel fatidico atterraggio, ma con i figli c’è sempre una prima volta.

Il bagaglio a mano dovrebbe includere parte delle cose che nella vostra lista rientrano sotto la voce indispensabile e in particolare tutto ciò che siete sicuri che non troverete nel luogo in cui state andando e di cui vostro figlio non può fare proprio a meno, durante il tragitto in aereo e nel caso il bagaglio vada smarrito.

Ecco infine, quello che non dovete assolutamente lasciare a casa:

  • Pazienza
  • Entusiasmo
  • Organizzazione
  • Flessibilità
  • Creatività
  • Ottimismo
  • Disponibilità
  • Responsabilità
  • Attenzione

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