Due di Eva Forte

coverFin dalle prime pagine questo racconto, la curiosa e misteriosa storia di una non-relazione che vive per tutto il libro, combattendo difficoltà e disguidi, nella speranza di sfociare in una relazione reale, colpisce per la bellezza della sua semplicità. Il linguaggio è facile, quotidiano, piacevole, intimo. Per tutta la prima parte il lettore, partecipe e curioso di scoprire le nuove idee che porteranno avanti il gioco, sembra quasi scoprire che si può “chattare” anche nel mondo reale: restare sconosciuti eppure in contatto. Bella la costruzione: un racconto in prima persona fatto a due voci; lui e lei che s’intercalano ad ogni capitolo facendoci vivere, o rivivere, lo stesso momento da due differenti punti di vista. Oltre la metà della lettura si nota qualche segno di stanchezza, soprattutto in certi noiosi momenti di appunti di viaggio, non interiorizzati come il resto della narrazione e quindi non all’altezza dell’intrigo raccontato. E ci si scontra anche con qualche ingenuità, come l’omnipresente Prosecco (in prima classe qualunque compagnia offre Champagne!). Alla fine, però, il riscatto: un al rocambolesco epilogo, come un colpo di coda da grande regista. I due protagonisti, dopo essersi inseguiti e sfuggiti, riprendono contatto. E la scena finale è degna dei più grandi film d’amore.

Recensione a cura di Roberto Brandi

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