Elegante come una berlina

Elegante come una berlina, scattante come un go-kart!

Quando la mattina mi sveglio e lentamente cerco di riattivare le mie neuroconnessioni addormentate, uno dei miei primi pensieri volteggia silenzioso verso Saetta "Lightning" McQueen, la giovane e ambiziosa auto da corsa protagonista dell’ormai mitico film Cars Motori Ruggenti, arrivato sugli schermi italiani nell’estate del 2006.

Questa mattina Saetta & Co, dove saranno?

 

Mio figlio, come altri milioni di quattrenni, ha una passione sfegatata per ciascun modellino che gli attenti ed efficaci esperti di marketing e merchandising della Disney Pixar hanno fatto produrre in quantità esorbitanti in fabbriche cinesi.
In casa ne abbiamo circa una cinquantina, probabilmente tutti quelli messi in commercio: Saetta in cinque diverse versioni, Sally, Guido, Carlattrezzi da giovane e Carlattrezzi in versione attuale, Ramon di cinque colori, Lo Sceriffo, The King e Signora, Doc Hudson da corsa e Doc Hudson da crociera, Fillmoore, Il Sergente, Tex, Le Gemelle fans e chi più ne ha più ne metta.

E mio figlio, come altri milioni di quattrenni, si pregia di essere un esperto di Piston Cup, ovvero della gara tra auto da corsa che vede Saetta, The King e Chick Hicks scontrarsi e battersi all’ultima sgommata.
Tant’è che uno dei suoi passatempi preferiti è riprodurre la suddetta gara nel corridoio di casa, in cameretta, in salotto, in bagno e tendenzialmente ovunque sia possibile simulare questo prestigioso campionato automobilistico, incidenti e pit-stop, ovviamente inclusi.

La mia attività sportiva mattutina è diventata pertanto lo "step delle cars", uno slalom tra macchinine multicolore e accessoriate che con agilità e destrezza scavalco saltellando mentre svolgo i classici riti preparativi di inizio giornata.
Ecco perché al risveglio è importante ricordarsi dove siano rimaste le auto la sera prima!

Confesso di avere anche io un debole per questo film, la cui storia si muove tutta attorno al motto pronunciato in una scena romantica da Sally Carrera, l’innamorata di Saetta, che ricordando come fosse la vita a Radiator Springs prima della costruzione dell’autostrada, sospira trasognata: "Allora il bello non era arrivare, il bello era viaggiare".

Ed è di questo che parla la storia.
Del piacere di vivere e di godersi quel che si ha.
La famiglia, gli amici veri.
Sarà che spulciando nei contenuti speciali, ho scoperto che lo spunto per la sceneggiatura del film venne al regista nonché proprietario della Pixar durante un lungo periodo di vacanza, concessosi per dedicare maggior tempo alla famiglia, in cui decise di affittare un camper e viaggiare per gli Stati Uniti con moglie e figli, usufruendo proprio della Route 66.
Sarà che adoro il rosso vivo e fiammante di cui Saetta è verniciato.
Sarà che mi piacciono le storie con la morale e il lieto fine.
Sarà per tutto questo che tutte le sante mattine rischio, con il mio dolce peso, una scivolata con possente caduta maldestra: per Saetta McQueen elegante come una berlina e scattante come un go-kart, ne vale proprio la pena!

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